Campo alternativo o campo largo? Elly Schlein, dopo la batosta elettorale alle amministrative, dovrebbe provare ad ascoltare Lucio Battisti: “che ne sai, tu, di un campo di grano?”. Ecco, lei non ne sa nulla. Braccia rubate all’agricoltura? Magari, sarebbe pretendere troppo. E poi la sua armocromista sarebbe in grado di scegliere i toni giusti per un campo allagato e per un campo allargato?
Il problema, povera gioia, è questa maledetta alternativa. Nei salotti che lei frequenta l’alternativa è tra il caviale nero e quello grigio, tra lo Champagne e lo Chablis, tra il Magenta ed il Very Peri come colore dell’abito. E quei patetici buzzurri degli elettori sono ancora lì a pretendere un’alternativa al turbocapitalismo. Ma che ne sa, lei, di alternativa se i soldi della famiglia derivano proprio dal turbocapitalismo.
Lei, povera gioia, era convinta che bastasse lottare per un cesso in più a scuola come alternativa ai vecchi stereotipi di maschio e femmina. Sarà per questo che ha perso: ai seggi c’erano solo gli elenchi per elettori maschi e femmine. E basta. Una sporca manovra reazionaria.
Forse non ha aiutato neppure mandare in tv, come ospiti fisse, due piddine che difendevano le borseggiatrici rom e pure uno stupratore nordafricano perché, poverini, non si sentono compresi ed accettati da questa società fascista italiana. Ed i borseggiati e le violentate non capiscono e votano a destra. Razzisti e rancorosi.
Non è bastato trasformare il festival di Sanremo nella versione della festa dell’Unità. Non sono bastati Fazio e Littizzetto, non sono bastate Annunziata e Gruber, non sono bastati Floris, Formigli, Merlino, Ranucci.
Ma, povera gioia, cosa poteva fare di più?
Mica poteva incalzare lady Garbatella sul salario minimo, sui diritti sociali, sullo sfruttamento dei lavoratori, sulla concorrenza sleale dei clandestini. No, troppo di sinistra. Ci ha provato a mandare qualche ragazzotto a protestare in tenda davanti alle università. Poi, però, all’ora dell’aperitivo le tende si svuotavano ed alla prima goccia di pioggia i giovani rivoluzionari sono tornati a casa.
Poteva affrontare il tema del caro affitti e del costo degli alloggi a Milano in rapporto alle retribuzioni dei lavoratori? Certo che no! Mica poteva infastidire il compagno sindaco Sala. E poi si rischiava di dar ragione alla Lega.
Poteva criticare l’invio di armi a Zelensky? Proprio lei che è cittadina statunitense? Macché: viva la NATO e lunga vita ai mercanti di armi.
Ed allora restava solo la difesa dei clandestini. Restava la battaglia per schwa e nuovi cessi. Restava la difesa dei compagni milionari in Rai. Un po’ poco per vincere..