La valanga di critiche, sacrosante, contro l’arrogante Enrico Letta non ha origine nella proposta in sé riguardo alla tassa di successione sui grandi patrimoni di oltre 5 milioni di euro. Ma nella totale ed ancor più sacrosanta sfiducia nei confronti di uno schieramento politico che ha fatto della guerra contro gli italiani la sua ragione di vita.

E chi sostiene che temere l’allargamento della platea dei cittadini colpititi dalla nuova tassazione sarebbe come temere l’estensione dell’ergastolo dagli omicidi sino all’abigeato, forse lo sostiene come provocazione, come artificio retorico. Perché l’assurdità delle pene comminate dai magistrati italiani è tale da rendere sempre più piccola la quota di italiani che si fidano della giustizia. Senza dimenticare come, nel caso del ddl Zan, la gauche caviar abbia pienamente dimostrato l’efficienza della finestra di Overton.
Su quale base, dunque, ci si potrebbe fidare dell’impegno a tassare esclusivamente i mega patrimoni? Concedere ad Enricostaisereno di aprire una falla significa correre il rischio di creare una voragine. Non bastano gli esempi nella non gestione dell’invasione? Della resa incondizionata ai capricci delle Ong straniere? Delle intromissioni della magistratura politicizzata?
Di fronte alla meritata sfiducia nei confronti di questa sinistra radical chic e nemica degli italiani non vale nemmeno la pena di analizzare gli effetti della tassa sui morti. Un regalo ai diciottenni italiani che verrebbe immediatamente esteso, anche prima dell’intervento dei giudici, a tutti i clandestini pronti a dichiarare di essere immancabilmente diciottenni. Denari che servirebbero soprattutto ad incrementare le vendite di poltrone e divani, esattamente come è successo con il reddito di cittadinanza che non ha creato occupazione ma solo un incremento dei renitenti alla vanga.

Però il provvedimento potrebbe servire al Pd per recuperare voti, sulla base di promesse che non si distaccano da quelle di Cetto La Qualunque: più pilu per tutti. Indubbiamente molto simili anche alle consuete proposte di ogni opposizione: più denaro a fondo perduto per giovani, anziani, lavoratori, imprese, donne, uomini, binari, frigoriferi e caloriferi.