Peggio dei cagnolini di Pavlov. È bastato scoprire che l’automobilista che ha assassinato un ragazzino di 15 anni a Porcia, in Friuli, era una soldatessa americana per far scattare l’ormai riflesso condizionato dei servi atlantisti. Hanno iniziato i componenti del gregge italico, perché i politici sono soltanto i degni rappresentanti di questi individui zerbinati. Avanzando subito l’ipotesi che la responsabilità fosse del ragazzino, sicuramente in bici senza luci. E pazienza se la vittima era sulla pista ciclabile, a piedi e con la bici per mano. Mica si può dare la colpa ad una soldatessa dell’esercito di occupazione.
Per sfortuna dei servi, la donna era ubriaca ed andava troppo veloce. Perché gli atlantisti stavano già dando la colpa al sindaco, reo di aver spento le luci in quell’area, seguendo le indicazioni del governo di Sua Mediocrità Mario Draghi per risparmiare energia, evitando di mandar soldi a Putin. E i politici? Muti. Come sono rimasti muti di fronte all’assassinio della figlia di Dugin.
In compenso si sono scannati pubblicamente sullo stupro di una donna ucraina da parte di una grande risorsa richiedente asilo, arrivata dall’Africa trasportata chissà da quale organizzazione umanitaria. Da un lato la sinistra che ordinava di non strumentalizzare la vicenda, dall’altro la destra che cavalcava il pericolo immigrazione (ma solo perché la vittima non era russa, in caso contrario avrebbe sorvolato).
Quanto al ragazzino friulano ucciso dalla soldatessa ubriaca, adesso i padroni di Washington cercheranno di processarla negli Stati Uniti. Esattamente com’era successo per la strage del Cermis. E l’assassino era stato anche promosso. Ora i neo atlantisti che andranno a governare collocheranno una targa per ricordare la vergognosa provocazione della funivia che pretendeva ostacolare il simpatico gioco aereo dei valorosi piloti americani. E poi a Porcia un’altra targa per vietare l’uso delle biciclette che possono infastidire gli automobilisti yankee quando sono ubriachi.