Cari lettori,
come saluto prima della sosta estiva, oggi vi presento Ernesto Morales, pittore di origine Argentina che dal 2006 si è trasferito a Torino.
Ernesto lavora con la pittura indagando principalmente il rapporto uomo-natura. Nei suoi quadri approfondisce la tematica del viaggio, i punti di interconnessione fra gli elementi del Pianeta, della natura, del paesaggio, del Cosmo e l’uomo, e come l’uomo incida su essi.
La tecnica usata è quella dei colori ad olio con la particolarità che è egli stesso a creare personalmente i colori. Per arrivare a ciò, ha condotto una ricerca su diversi tipi di minerali in diverse zone del mondo; da questi, trae il pigmento con il quale realizza il colore che utilizza per realizzare le sue maestose tele.
Morales ha sempre cercato ed inseguito una sua personale visione del mondo, quasi una missione. Lo ha fatto viaggiando ed osservando la realtà che lo circondava, rivolgendo lo sguardo verso l’alto.
Le sue pennellate ferme e decise catturano lo sguardo dello spettatore, e lo portano automaticamente a riflettere sulla tematica del viaggio: le città secondo la personale visione dell’artista sono sempre state come le persone, esse mostrano al viaggiatore le loro diverse personalità. A seconda del luogo o della persona che intraprende il viaggio, può scoccare un amore reciproco, o un’antipatia, un’amicizia o inimicizia. Solo scoprendo paesaggi e culture nuove possiamo sapere dove c’è qualcosa che ci appartiene oppure no, dove siamo amati e dove siamo rifiutati.
Ogni tela di Ernesto ci racconta una storia e un suo personale indelebile ricordo che vuole condividere con il suo vasto e trasversale pubblico. Se ci pensate la memoria è il diario che ciascuno di noi porta sempre con sé, quindi grazie ad Ernesto per questi piccoli angoli di paradiso che ci fai ammirare attraverso le tue maestose tele!
Buona lettura.
Che temi tratta la tua arte?
“La mia ricerca artistica si contraddistingue per essere incentrata su tematiche legate all’impermanenza, alla memoria e alla distanza attraverso l’elaborazione pittorica, sia di elementi tratti dalla natura colti nella loro dimensione simbolica, che di paesaggi onirici avvolti dal silenzio di atmosfere metafisiche. Il tutto si manifesta nella presenza della luce rappresentata in immagini che raffigurano nuvole, nebulose o foreste, o anche concretizzata nella materia pittorica fatta di appunto di luce, che nelle sue variegate declinazioni diventa un elemento centrale per la composizione dell’opera”.
Cosa vuoi trasmettere allo spettatore?
“Mi interessa la possibilità di stimolare il pensiero – che non esclude le emozioni – riguardo le tematiche inerenti alla mia ricerca”.
Definisci la tua arte con un aggettivo?
“Non saprei definirla perché la definizione mi porta a pensare a un concetto chiuso o definito, mentre che credo che l’arte in generale abbia a che fare con l’apertura e la dinamicità”.
Che tecnica utilizzi nella realizzazione delle tue opere?
“La tecnica con la quale dipingo su tela è l’olio utilizzato nella tecnica della velatura, mentre su altri supporti, come la carta ad esempio, lavoro con tecniche miste”.
B: “Ci sono tematiche ricorrenti nella tua ricerca artistica? Se sì quali e perché?”
E.M.: “Il mutamento della natura con la conseguente contemplazione di queste trasformazioni è un concetto che mi interessa approfondire perché ritengo che comprendere lo stato di interconnessione tra tutti gli elementi che compongono la nostra vita possa nutrire il nostro pensiero verso orizzonti più vasti.”
B: “Come nasce la tua carriera artistica?”
E.M.: “Ho cominciato a studiare pittura quando a otto anni, in seguito a una visita al Museo di Belle arti a Buenos Aires, ho sentito il desiderio di intraprendere un percorso artistico. Da quel momento non ho mai interrotto i miei studi artistici, fino a realizzare a diciotto anni la mia prima mostra. Da lì ho continuato il mio cammino che mi ha portato nel 2006 a stabilirmi in Italia, dopo un periodo in Spagna e in Francia.”
B.: “Come ti senti, che emozioni provi quando crei?”
E.M.: “Generalmente mentre dipingo entro in simbiosi con l’opera che sto creando e questo mi porta a sperimentare emozioni diverse a seconda dello stato in cui si trova l’opera che sto realizzando e i materiali e i colori che ho deciso di utilizzare.”
B: “Cosa pensi degli NFT?”
E.M.: “Penso che sia un nuovo strumento per la diffusione di un tipo di arte, e che come tutte le nuove tecnologie che si incorporano all’arte hanno bisogno di un tempo per maturare loro propositi.”
B: “Ti piace viaggiare?”
E.M.: “Mi piace molto, ma soprattutto il viaggio è necessario per me perché è parte integrante della mia ricerca artistica.”
B.: “Progetti futuri?”
E.M.: “Sto preparando una grande mostra in cui il mio lavoro dialogherà con le opere di Lucio Fontana attraverso degli accostamenti che entrambi affrontiamo, anche se con ricerche e declinazioni ben diverse, quali lo spazio e il cosmo.”
B: “La vita è arte in movimento” ti trovi in accordo o in disaccordo con questa affermazione?”
E.M.: “Sì, molto d’accordo.”
B.: “Pensi che l’Italia sia un Paese in cui un artista possa crescere?”
E.M.: “Assolutamente sì. Se un artista è capace di aprirsi alla storia e studiarla, allora l’Italia è fonte inesauribile di stimoli e risorse, poi dipenderà da lui cercare di portare avanti una ricerca autentica, personale e onesta intellettualmente.”