Adolfo Urso che avverte la Russia: “Dovete avere paura di un governo guidato da Fratelli d’Italia”. Guido Crosetto che ha da tempo assicurato che Giorgia Meloni governerà insieme alla Bce. E lei, Giorgia, che novella signora Pina fantozziana, aveva più volte espresso la propria stima nei confronti di Sua Mediocrità Mario Draghi. Non amore, certo, “ma ti stimo molto, Ugo..”.
L’Italia è chiamata al voto per scegliere tra un Pd immigrazionista che vuole lo ius scholae e la tutela di qualsiasi ubbia individuale ignorando i diritti sociali; ed un centrodestra che non sa più cosa siano i diritti sociali e che si è trasformato in una succursale sfigata degli interessi statunitensi. Un centrodestra che punta sul voto dato da sudditi che si turano il naso, ignorando il livello bassissimo della classe dirigente. Un voto per disperazione. Ma quando incassi ogni mese il mega stipendio da parlamentare, poco ti interessa sapere perché ti hanno votato. Un voto contro il Pd, non a favore della signora Pina.
Nessun altro motivo per scegliere uno schieramento diverso dall’altro. Perché di diverso hanno davvero poco. Da una parte si vogliono più immigrati e la morte civile per chi osa essere politicamente scorretto. Dall’altra si sognano irrealizzabili blocchi marittimi per impedire gli sbarchi dei clandestini trasportati dai trafficanti di uomini. Per il resto si fa a gara a chi è più atlantista, si corre ad ottenere un buffetto da Ursula von der Leyen ed un plauso dai mercati. Difendendo, tutt’al più, gli interessi di qualche categoria particolare, infischiandosene delle conseguenze per tutti gli altri.
Tanto le politiche vere, le scelte strategiche, sono decise altrove. A Washington, a New York, a Londra, a Bruxelles. Ci si può illudere su un’idea autonoma dei portavoce di Confindustria? Dei maggiordomi di Biden?
La droite caviar (perché non ha ancora capito che il caviale arriva da Russia ed Iran, i cattivissimi nemici del buon Occidente) può tranquillamente copiare il programma del Pd, cancellando esclusivamente la parte immigrazionista. E chiedere il voto solo su questo punto.
Qualcosa, però, inizia a muoversi. Il potere – quello vero, non il circo del parlamento – comincia ad avere dubbi sulle conseguenze di una strategia disastrosa che sta provocando il declino italiano con prospettive sempre più negative. Non bastano le menzogne dei chierici di regime per nascondere una realtà che, al potere vero, è perfettamente chiara. Ed in vista di un eventuale successo del centrodestra si inizia a pensare ad un presidente del consiglio che non faccia parte dei patetici circoli ai vertici della Trimurti.
Qualcuno in grado di ignorare il servilismo di Urso e Crosetto. Qualcuno in grado di offrire vere prospettive di sviluppo.