Si chiama Annalena Baerbock ed è la donna che potrebbe distruggere i sogni di un ritorno alla centralità della Vecchia Europa, per la felicità dei finti sovranisti e veri atlantisti. L’esponente dei Verdi non è ancora diventata ministro degli Esteri del governo tedesco che dovrebbe insediarsi il mese prossimo, ma ha già conquistato il plauso dei media di servizio italiani che vedono in lei la perfetta esecutrice degli ordini di Washington.
Se Angela Merkel giocava di sponda con Pechino per favorire le esportazioni tedesche – e di riflesso anche quelle italiane, considerando i volumi delle vendite in Germania – Baerbock ha già iniziato a porre vincoli e paletti nei rapporti con la Cina. Se Merkel sgridava pubblicamente Putin per poi realizzare il raddoppio del gasdotto tra Russia e Germania, Baerbock si è già dedicata a dare lezioni al leader russo, accompagnandole con minacce esplicite. Estese, ovviamente, alla Bielorussia per la vicenda dei migranti. Non risultano analoghe reprimende rivolte a Biden e Kamala Harris per i respingimenti al confine messicano.
Dunque la Germania, con il nuovo corso tricolore (socialdemocratici, liberali e verdi) sceglie di abbandonare il ruolo di guida di un’Europa indipendente ed equidistante per trasformarsi nell’elemento fondamentale per un più completo asservimento nei confronti di Washington. Asservimento politico e pure economico, per far felici Wall Street e le multinazionali statunitensi che avranno carta bianca per le loro attività.
E chissenefrega dell’ambiente, delle promesse ecologiste, delle marce dei gretini. L’inquinamento fa bene se è provocato dagli americani. Il pianeta può attendere, la rioccupazione del Donbass e della Crimea da parte ucraina è la vera priorità. E la popolazione a maggioranza russa si adegui per non innervosire Baerbock.
L’Europa ha un’ultima chance. Baerbock in primavera era indicata dai sondaggi come la futura cancelliera poiché i Verdi avrebbero sicuramente trionfato alle elezioni politiche. Poi, però, la leader degli ambientalisti ha inanellato una serie continua di errori, di gaffes, di assurdità. Ed i Verdi sono arrivati terzi. Si può quindi sperare che il nuovo cancelliere, Scholz, riesca a contenere la paladina di Wall Street. Magari aiutato dal co-leader ambientalista, Habeck, che sarà ministro dell’Ambiente e dell’Energia e che mal sopporta la collega di partito.