Nonostante partecipi dal 2003, l’Ucraina ha vinto due volte il Contest. Quest’anno, potrebbe esserci il tris, non c’è due senza tre d’altronde. Andiamo a scoprire la storia dell’Ucraina all’Eurovision.
La storia Ucraina all’Eurovision
L’Ucraina ha debuttato nel Contest nel 2003 con Oleksandr Ponomaryov. Hanno due anime, una filorussa e una indipendente, con principi simili a quelli occidentali. Come capita spesso negli Stati dell’Est che partecipano all’Eurovision, l’Ucraina ha voluto far vedere una chiara e determinata parte del proprio essere. Questo vale per tutta la sua storia nel festival. Le scelte musicali sono sempre state pro-occidente, anche i messaggi che hanno veicolato.
Questo anche quando il leader del Paese era Leonid Kutchma, dichiaratamente filorusso. Sin dalla prima partecipazione, gli ucraini avrebbero voluto vincere, per far vedere in Europa come a Kiev le due culture possano coesistere, nonostante le esibizioni di un solo marchio. Sono orgogliosi della propria tradizione, sia musicale e che storica. Le loro performance rispecchiano ciò, sempre con un occhio di riguardo verso l’attualità.
Ruslana e l’Eurovision in Ucraina nel 2005
Ruslana vince l’Eurovision l’anno seguente grazie a “Wild Dances”. La sua esibizione è apparsa selvaggia, sia per la stessa canzone, che per il look dell’interprete. Oltre che per l’esibizione, visto che ha rotto una parte della scenografia con la sua frusta. Ancora oggi è un simbolo eurovisivo, la sua nazione la ritiene la vera vincitrice, nonostante il fatto che Jamala abbia vinto più recentemente. È diventata un’icona nazionale, al pari dei più famosi sportivi ucraini.
Il governo locale ha spinto per l’organizzazione della cerimonia, per aumentare il turismo e migliorare l’immagine del Paese per far sì che possa entrare nell’Unione Europea. Con migliorare l’immagine, si intende di dimostrare quanto Kiev e i cittadini abbiano gli stessi valori occidentali e quanto vogliano liberarsi della cultura sovietica. Per la prima e ultima volta il presidente di una Nazione, in questo caso Yushenko, è salito nel palco e ha dato il trofeo ai vincitori.
Jamala e l’Eurovision in Ucraina nel 2017
Nel 2016 ha trionfato Jamala con “1944”. Un paio di anni prima, la Crimea è stata annessa alla Russia, dopo le scorie derivate dal 97% di sì ottenuti nel referendum sull’indipendenza dall’Ucraina. L’interprete, vincitrice tecnicamente indiscussa della rassegna, è originaria della parte Tatara della Crimea. L’anno del titolo è importante per loro, dato che è la data della deportazione da parte di Stalin nei loro confronti nell’Asia centrale, ci sono state molte vittime. Così facendo, ha dato rilevanza ad una situazione passata in secondo piano e inoltre l’Ucraina ha voluto dimostrarsi uno Stato multietnico.
Nell’edizione ucraina seguente, l’artista scelta dalla Russia è entrata nella black list, un elenco di persone non gradite dal governo locale. Questo perché Julia Samoylova più volte ha parlato in sfavore dell’entrata nella UE dell’Ucraina ed è favorevole alle politiche russe. I piani alti locali hanno specificato più volte che il divieto di ingresso non sarebbe valso per l’emittente russa o per altri autori non presenti nella fatidica lista. La Russia ha deciso di abbandonare e di non tramettere l’evento, danneggiando economicamente l’EBU, che poi ha criticato entrambe le emittenti per via della loro sfida tra chi fosse il più orgoglioso o rigido. I due Paesi sono stati multati.
Gli ultimi anni ucraini nel festival
Nel 2017 sono arrivati ventiquattresimi, poi diciassettesimi e nell’anno seguente non hanno partecipato, per via di contratti con troppe clausole annesse, rifiutate da più artisti ucraini. Ci hanno pensato I Go_A a risollevare l’Ucraina. hanno avuto piuttosto successo e clamore, anche al di fuori della loro patria. La canzone del 2020, Solovey sarebbe stata l’unica scritta totalmente in ucraino. Anche questo è un messaggio politico. Dopo la cancellazione dell’edizione per il Coronavirus, hanno partecipato lo scorso anno con “Shum”, mischiando nuovamente il folk con l’elettronica. Sono arrivati quinti, ottimo risultato visto anche la folta concorrenza.
Nell’edizione torinese partecipano I Kalush Orchestra, per i bookmakers sono i favoriti, vedremo…
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