Meglio l’Eurovision o Atp finals? Meglio la musica a maggio o il tennis a novembre? Di fronte a due eventi comunque di notevole richiamo, Torino forse si interroga ma sicuramente non si muove. E se per l’appuntamento tennistico di novembre i tempi per un cambio di passo sono ancora abbastanza ampi, per Eurovision cominciano le perplessità perché, sino ad ora, non si è fatto praticamente nulla per l’immagine della città.
Il cambio di passo proprio non si riesce a vedere, nonostante il tifo spudorato dei media locali per la nuova amministrazione. È sufficiente andare a leggere il peana dedicato al progetto per la prima fase del rilancio dei Murazzi. Da parte dei privati, peraltro, ma l’importante è far passare il messaggio che tutto va ben, Madama la Marchesa, grazie al nuovo corso del Municipio.
Dunque minimizzare scippi, rapine, aggressioni, spaccio. Ed esaltare qualsiasi annuncio arrivi dalla giunta comunale, a prescindere dai tempi delle realizzazioni e dall’effettiva possibilità di arrivare alla realizzazione. E poi i due appuntamenti, portati a casa da Appendino e pentapoltronati, sono reali. Bisogna quindi sorvolare su chi li ha ottenuti ed insistere, invece, sulle complicazioni che derivano dal dover ospitare due manifestazioni di alto livello. Per di più, a maggio, Torino sarà anche alle prese con il Salone del libro.
Ma se mancano ancora i progetti dell’amministrazione, sono invece chiarissimi quelli degli operatori turistici: aumentare i prezzi degli hotel. A seguire arriveranno anche gli aumenti dei ristoratori, perlomeno nelle aree vicine al luogo delle manifestazioni. Per poi, a ricaduta, registrare gli aumenti di prezzi anche nei ristoranti in tutta la città. Il passaggio successivo? Andare a chiedere soldi pubblici per far fronte alla scomparsa di clienti a partire da giugno, quando i prezzi assurdi scoraggeranno i turisti ed anche i torinesi.