Sì, no, forse. La confusione è grande sotto il cielo della modestissima politica torinese. In teoria lo scontro riguarda solo la presidenza del Museo Egizio, attualmente occupata dall’onnipresente Evelina Christillin che è arrivata alla fine del suo secondo mandato.
Lo statuto prevede appunto che non possa esistere un terzo mandato, ma che problema c’è? Si cambia lo statuto e si conserva la poltrona per una delle massime espressioni del Sistema Torino.
A prima vista è solo l’ennesima riproposizione del meccanismo che ha portato alla gravissima crisi della città, distrutta dai soliti noti, dai soliti nomi. E poi sepolta dall’incapacità della banda Appendino. In realtà il gioco è più complesso. Contro il cambiamento dello statuto si è pronunciata Valentina Sganga, capogruppo dei 5 Stelle in Comune. A lei non piace la logica dell’occupazione permanente dei posti di comando da parte dei rappresentanti di una casta che ha combattuto. Peccato che la stessa contrarietà non sia condivisa dal sindaco pentastellato Appendino.
E la Regione Piemonte? Secondo Lo Spiffero, il centrodestra che guida la Regione si sarebbe schierato contro la conferma di Evelina. Ma forse non è così. E non per motivi di professionalità, di valutazione del lavoro svolto. No, semplicemente per tattica elettorale. Il prossimo anno, lìder minimo permettendo, a Torino si voterà per il nuovo sindaco. E mancano candidati forti in tutti gli schieramenti.
Appendino è stata un disastro e, correndo da sola, non avrebbe alcuna chance di successo. Spera, dunque, che un accordo romano imponga al Pd torinese un’alleanza subalpina con i 5 Stelle. Prospettiva che non piace alla stragrande maggioranza del Pd locale. Soprattutto se il candidato unitario fosse proprio Appendino. L’alternativa piddina sarebbe rappresenta da Lo Russo, contrario ad ogni intesa con i pentastellati. Una variante potrebbe essere rappresentata da un’alleanza a tre, comprendente anche una lista civica, con la candidatura a sindaco del rettore del Politecnico, Guido Saracco.
Il rettore, però, non entusiasma i civici e neppure Lo Russo. Ed allora ecco che rientra in gioco Evelina Christillin. Amata dal Sistema Torino, dagli ex poteri forti, dai salotti, da una parte dei civici che fanno parte dei medesimi giri radical chic. E già in fase di lancio su giornali di servizio e tv.
Di conseguenza le destre al governo della Regione avrebbero interesse a togliere di scena Evelina, confermandola all’Egizio. Anche perché, more solito, le destre sono prive di un candidato decente. Eliminando Christillin si riaprirebbero prospettive per Appendino, i civici potrebbero cercare un candidato unitario, Lo Russo non verrebbe sacrificato in nome di accordi romani. E Valentina Sganga se ne farà una ragione.