Signora mia, mette un po’ di tristezza scorrere il programma dell”Evergreen Fest di Torino, alla Tesoriera, e scoprire che i combattenti e reduci degli Anni di Piombo sono ormai confinati a parlare ad un pubblico ormai troppo anziano per dedicarsi alle bocce. D’altronde i protagonisti di quell’epoca hanno ormai la stessa età. E con il caldo di questi giorni il rischio non è il rimpianto della contestazione, ma un coccolone o un fatale colpo di calore.
Però, signora mia, il programma dimostra l’attenzione della giunta comunale nei confronti dei propri elettori. Così si fa. Non ci crede nessuno alle solite dichiarazioni politicamente corrette: “Sarò il sindaco di tutti i torinesi, anche di chi non mi ha votato”. Pura ipocrisia. Il sindaco ed i suoi assessori sono espressione di una parte, ed a quella parte rispondono. Non sono stati votati per cacciare gli spacciatori da Torino Nord, dunque lo spaccio prosegue indisturbato.
Non sono stati votati per promuovere la cultura di destra, dunque non invitano gli intellettuali del campo avversario. Nessuna traccia di Alain De Benoist nei programmi dell’Evergreen Fest. E non è certo una scelta dovuta alla sudditanza nei confronti della lingua inglese. Suonano Bandabardò e Cisco, mica la Compagnia dell’Anello.
Giusto così, sacrosanto. Si vince per realizzare il proprio programma, anche e soprattutto culturale. Perché la cultura innerva ogni scelta, ogni idea in qualsiasi ambito.
Certo, signora mia. Alla Tesoriera c’è stato persino un omaggio a Gipo. Forse toccava alla Regione organizzare un simile evento. Ma si sa, in Regione Piemonte quando si parla di cultura scoppia un focolaio di Covid. Perché in Regione, dopo aver superato la boa di metà mandato, ancora non hanno capito di essere stati votati per realizzare programmi diversi da quelli della sinistra sconfitta. No, signora mia, De Benoist non è stato invitato. Probabilmente in assessorato neppure sanno chi sia. In compenso avranno sicuramente organizzato un tour capillare di Buttafuoco. No? Strano. E Veneziani avrà tenuto almeno una ventina di conferenze sul territorio. Neanche lui? Sarà stato impegnato altrove.
Signora mia, non è colpa dell’assessore se lei non si ricorda tutte le innumerevoli iniziative sostenute dalla Regione per una cultura alternativa a quella della sinistra torinese e di tutti gli altri territori dove le iniziative sono state delegate alle associazioni vicine al Pd. D’accordo, forse non erano innumerevoli. Ma neppure una se ne ricorda? Va beh, chi non fa non falla..