Governo di centrodestra in carica e tanti a chiedersi dove si potrebbe intervenire, cosa andrebbe migliorato. Uno dei punti che tiene maggiormente banco è quello relativo alla cultura, da sempre un’appendice fastidiosa e non vista di buon occhio dagli stessi politici di centrodestra. Quante le occasioni perse per farla uscire dal ghetto in cui è stata rinchiusa? Quanti i passi indietro, i voltafaccia, le mancate promesse in tal senso?
Cosa si potrebbe fare sotto questo aspetto ce lo offre la piacevole sorpresa di vedere su una rete Rai, seppur la remota (non solo come posizione numerica sul piccolo schermo) Rai 5, e sulla piattaforma gratuita di RaiPlay la trasposizione teatrale “Ezra in gabbia o il caso Ezra Pound” di Leonardo Petrillo.
Nei panni del poeta, statunitense di nascita ma italiano di adozione, l’attore Mariano Rigillo mentre voce fuori dal coro e lettrice dei Cantos è Anna Teresa Rossini.
Un palco spoglio pone il protagonista solo davanti agli spettatori mentre rievoca i suoi trascorsi all’indomani della fine del secondo conflitto mondiale: la gabbia in cui fu esposto dai suoi connazionali, la sentenza di infermità di mente e la conseguente reclusione forzata in un manicomio criminale per oltre dodici anni fino al ritorno, una volta liberato, nell’amato Belpaese.
La parola, infatti, è affidata ad Ezra ma la sentenza, quella di un processo equo negatogli all’epoca è affar dello spettatore, questa quantomeno la richiesta dell’intellettuale prodotta dal Teatro Stabile del Veneto.
E allora tornando alle opportunità da cogliere l’attuale governo si ricordi dei pensatori di un’intera area politica di riferimento, ricordi che le radici profonde non gelano mai e punti a far conoscere idee, opere e vita dei profeti inascoltati del Novecento tra i quali figura certamente anche Ezra Pound.