C’era una volta…. no, tranquilli, non un re. E neppure un pezzo di legno… poi il verbo è alla persona sbagliata.
Dunque, ricominciamo.
C’ erano una volta quattro Vecchi, brutti e cattivi. Vivevano isolati nei loro Castelli in un paese lontano, lontano. Erano immensamente ricchi: le loro cantine erano piene d’oro, a ceste, staja, montagne. Ma loro ne volevano sempre di più. Per far cosa non si sa… visto che vivevano in solitudine, senza amici e senza divertimenti.
Comunque, un giorno ebbero un’idea. Andarono dall’Alchimista e gli dissero:
“Crea un morbo, una peste che faccia paura a tutti. E poi l’elisir per curarla. Noi lo fabbricheremo. E lo venderemo. E diventeremo sempre più ricchi.”
L’Alchemista scosse la testa.
“Perché tanta fatica? Basta convincere la gente che la peste c’è, e che tutti quelli che muoiono, muoiono solo di questo… Il morbo più potente è la paura. E potrete vender loro come elisir qualsiasi schifezza…. tanto…”
I quattro si sfregarono le mani tutti contenti. E chiamarono banditori, giullari, menestrelli e guitti. E diedero loro monete d’oro. E questi cominciarono a parlare, cantare, scrivere solo di questo nuovo morbo che uccideva tutti. E ben presto la gente si convinse che era quella l’unica minaccia. Cominciò a uscire poco. E sempre tutta intabarrata, la faccia coperta dalla sciarpa, anche se era estate e faceva molto caldo. E non si parlavano più fra loro. E non facevano nemmeno più l’amore. E poi tutti bevevano avidi l’elisir comprato dai Vecchi. Che aveva un cattivo sapore, e faceva stare male. Ma lo bevevano lo stesso, perché lo dicevano i menestrelli che era l’unico modo per salvarsi dalla peste.
I Vecchiacci erano sempre più ricchi. Ma non bastava ancora. Avevano, mentre tutti erano distratti dalla peste, deposto il vecchio Re, con un imbroglio. E lo avevano sostituito con un burattino, che faceva e diceva solo quello che volevano loro. Lo muovevano con fili invisibili, ed erano bravissimi come ventriloqui.
Così cominciarono a portare avanti il loro piano. Tutte le genti del Regno ormai vivevano nel terrore. Accettavano supine ogni cosa. Obbedivano ciecamente. Addirittura, per uscire di casa, si facevano rilasciare un permesso dal finto Re.
Così i vecchi decisero che era giunto il momento per attaccare il regno vicino. E rubargli tutte le ricchezze. Perché era una terra ricca di oro, giallo e nero, e di pietre preziose. Solo che aveva uno Zar che non voleva darle ai quattro Vecchi. E che, per altro, aveva detto che lì, nel suo regno, la peste non c’era….
E allora, mentre tutti pensavano solo a bere elisir e a coprirsi la bocca per paura del morbo, i Vecchi misereo tutti i loro armigeri e quelli dei loro servi e amici al confine dell’altro Regno. E cominciarono a far raccontare, da giullari e guitti, che era lo Zar ad essere cattivo e a voler aggredire per primo. E infine….
Questa è una favola senza finale, per ora. Soprattutto senza lieto fine. Favola dei nostri tempi…
Mi scuso con i miei lettori… sempre che ve ne siano. Oggi è una giornata strana.
Domani, lo prometto, tornerò a parlare della realtà….dei veri problemi… Che so, della Variante Delta, Gamma, Digamma, Tau…. Roba seria. Vera minaccia per le nostre vite. Mica quello che sta per succedere in Ucraina….
1 commento
Questa non è una favola, ma troppi Italiani non si sono accorti della realtà.
Corrisponde esattamente a quanto stiamo vivendo, ma gli idioti non sono ancora stati capaci di ragionare e di aprire gli occhi
OTTIMA NARRAZIONE, SPERO CHE FACCIA RAGIONARE CHI HA LA FORTUNA DI LEGGERE QUESTO SCRITTO LUNGIMIRANTE