Dunque. Secondo quello che leggo, lei, la protagonista, si chiamerebbe Amethysta. Un nome di per se stesso abbastanza improbabile. E che getta ombre sulla salute mentale dei genitori. Per altro, di professione farebbe la Consulente Spirituale. Che significhi, però, mi risulta oscuro. Anche perché la signorina in questione dice di… parlare con i fantasmi. Anzi, afferma di avere rapporti stretti con tali creature ectoplasmatiche. Molto stretti. Addirittura… carnali. Anche se parlare di carne quando si tratta di fantasmi… beh, lascia perplessi alquanto.
Comunque, la ragazza di fantasmi se ne sarebbe fatti parecchi. Una ventina a quanto pare. Poi, avrebbe trovato il Grande Amore. Un fantasma, naturalmente. Romantico e appassionato, Ma con il quale è intenzionata a convolare presto a nozze. Secondo un rito che definisce “pagano”. Di quale paganesimo poi non precisa. E, sinceramente, non mi risulta che Druidi, Trotti, Sciamani, Breon abbiano mai celebrato nozze di questo tipo…

Notizia divertente. Curiosa. Che muove all’ilarità. E che potrebbe, facilmente, portare a battute volgari sulla vita sessuale della signorina (futura signora) in questione. O ad una semplice scrollata di spalle… Che cosa mai si è disposti a dire, o fare, per i, famosi, cinque minuti di notorietà di cui fu profeta Warhol…
Tuttavia, mi sembra che la cosa, per quanto paradossale, rappresenti un indicatore estremo della strada che abbiamo intrapreso. O meglio della china lungo la quale stiamo, festosamente, precipitando. Perché, ormai, ci siamo convinti – o, forse, lasciati convincere – che l’unica unità di misura per valutare e determinare le scelte della vita, siano… diciamo, i nostri desideri. Intendendo, però, le fantasticherie più balzane e stralunate. Più astratte ed aliene da ogni realtà. Le pulsioni più oscure e patologiche.
Intendiamoci. Nessun moralismo. Ma nessun moralismo anche capovolto. Perché quello cui stiamo assistendo è null’altro che la proiezione speculare del vecchio, asfissiante, moralismo di matrice puritana – e, come radice, calvinista – che pretendeva di dettare le regole, stringenti, in tutti gli aspetti della vita privata. Anche in camera da letto. Un tempo reperimendo. Oggi pretendendo l’opposto. Ovvero il riconoscimento, in ginocchio, di una nuova, stravolta, “normalità”. In questo moralismo, tanto occhiuto quanto rovesciato, tutto, proprio tutto ha piena cittadinanza. Tutto, fuorché ciò che è… naturale.

Perché vedete, ad esempio i Greci – sì, lo so, è una mia fissa… – non avevano alcuna forma di, per usare un termine odierno, pregiudizio morale nell’ambito erotico. Tutti gli amori, di qualsivoglia tipo, erano leciti. Semplicemente perché nessuno giudicava. E nessuno ostentava in modo provocatorio. E così era per i Romani, per i Samurai giapponesi, o , che so, per i buddhisti tibetani. Con chi vai a letto sono fatti tuoi. Punto.
Ma nessuno pretendeva che i suoi gusti personali divenissero modello istituzionale e norma giuridica. Perché la “Pòlis” si occupa del futuro del popolo, della stirpe o di come diamine volete chiamarla. Della continuità e sopravvivenza della specie, per richiamare Darwin. E questa è garantita, solo ed esclusivamente, dal rapporto uomo /donna. Il resto sono chiacchiere. Vi piaccia o meno. E poi nessuno, mai, si era sognato di fare di quelle che vengono chiamate, con un eufemismo, “preferenze sessuali ” una bandiera politica. Una ragione per fare lobby, e incidere sulle leggi e gli istituti pubblici. Insomma, si ciulava liberamente e allegramente. Senza tante complicazioni. Poi si facevano i figli come si è sempre fatto, da Adamo ed Eva in poi e li si cresceva. Punto.
Ora, però, una certa “scienza” che fa impallidire i vaneggiamenti del dott. Frankenstein, ci ha persuasi che i figli si possono fare, e programmare, in laboratorio. Sempre che lo si voglia, visto che, poi, l’idea di fondo, oscura ma presente, è quella di diminuire radicalmente il numero degli esseri umani sulla faccia della Terra.
È così che, ormai, si è giunti ad una totale confusione. Non si tratta più di garantire gli omosessuali da pregiudizi e persecuzioni bigotte. Il nuovo bigottismo – come dicevo, opposto e speculare a quello del passato – pretende che ogni pulsione, ogni aberrazione mentale, ogni fantasia sessuale allucinata ( e spesso indotta da allucinogeni) debba essere considerata di pari dignità e avere riconoscimento pubblico, garanzie istituzionali. E, possibilmente, benedizione religiosa.Il brillante (si fa per dire) intellettuale che si dichiara “autosessuale”, ovvero che si piace e si ama da solo … come lo avrebbe definito il Nostromo al CAR di Marina non dico. Per non offendere le signore.L’insegnante baffuto che, un bel mattino, si presenta in aula vestito da donna, minigonna, tacchi, parrucca bionda e rossetto… E si dichiara, poi, offeso e vittima di discriminazione perché gli studenti sono scoppiati a ridere….La giovane – statunitense se non erro- che ha celebrato in pompa magna, abito bianco lungo e parenti festanti il matrimonio con… Se stessa… riconosciuto dalle locali istituzioni e, anche, da una locale chiesa…
Insomma, perché ridere della povera e romantica Amethysta? Con le sue copule ectoplasmatiche, il suo grande amore per un fantasma galante (chissà se ha visto il film di Renoir?) mi sembra, tutto sommato, più normale di tanti e tante altre…Almeno lei non la butta in politica…