Fedez registra un dominio che potrebbe preludere ad una sua avventura in politica ed i partiti iniziano a preoccuparsi. Fedez, non Marx. Fedez, ed eventualmente Ferragni, non Evita Peron. Difficile credere che il modesto cantante e ricco influencer si sia ispirato al giornalista francese Zemmour pronto a candidarsi per l’Eliseo come rappresentante di una destra che è la negazione della storica destra transalpina. L’ipotesi che Fedez sappia che esiste la Francia è molto azzardata, figurarsi se si fa condizionare da un giornalista.
Però il panico, appena appena mascherato, dei vari partiti è davvero significativo. Il nulla cosmico dei Ferragnez si scontra con il nulla cosmico dei partiti, di tutti i partiti. E poco importa se Fedez punta solo a far parlare di sé, a mantenere alta l’attenzione dei follower. Perché l’attenzione ottenuta è proporzionale ai guadagni. Ciò che conta davvero è la reazione dei movimenti politici ufficiali che si preoccupano per così poco.
Per loro contano i numeri, non le idee, non i programmi. Quanti milioni di seguaci virtuali hanno i Ferragnez? Decine di milioni. Più di qualsiasi partito, più di qualsiasi coalizione. Dunque fanno paura ai partiti che, complessivamente, non riescono a portare alle urne neppure la metà degli italiani che ne avrebbero diritto.
D’altronde partiti privi di idee, e che campano solo sugli slogan creati da qualche società di marketing, è giusto che si confrontino con due personaggi che con il marketing personale hanno fatto fortuna. Una immensa fortuna.
A destra hanno il terrore che le orrende pantofole sfoggiate da Ferragni abbiano più successo delle sceneggiate all’amatriciana di Giorgia Meloni o dei panini addentati da Salvini. A sinistra hanno paura che il compagno Fedez – perfetto per Capalbio e per una cuccia del cane piena di soldi ed arredata con strass e paillettes – possa rubare una valanga di voti. Certo, possono sempre sperare che, come una sardina qualunque, anche Fedez possa accettare di entrare nel campo largo con Pd, pentapoltronati, sinistra di riporto, Emma Bonino, varie ed eventuali. Ma non ne hanno la sicurezza.
Ed allora, a destra ed a sinistra, provano a sorridere per mascherare la paura. Fingendo di non rendersi conto che il problema non è un influencer ma la loro totale mancanza di credibilità. “I politicanti sono i camerieri dei banchieri” ricordava Ezra Pound. E per provare a smentirlo i politici italiani si comportano come i maggiordomi di Confindustria. La proposta di Brunetta di far precedere le ispezioni in azienda da telefonate della guardia di finanza o dell’ispettorato del lavoro è emblematica di questo servilismo. Come il rifiuto di prevedere un salario minimo. Come l’indifferenza alle morti sul lavoro.
Bonomi lo vuole! Ed allora tutti i partiti si schierano per la Crociata contro i lavoratori. Meglio se contro i lavoratori italiani. Bonomi lo vuole! Tutti insieme, come a Lepanto, per combattere i diritti sociali. Bonomi lo vuole! Ed allora basta un Fedez, al posto del feroce Saladino, per sconfiggere i partiti dei camerieri e dei maggiordomi.