La festa del papà è una ricorrenza civile che si celebra, qui in Italia, ogni 19 marzo in onore della figura paterna. Non solo il suo ruolo all’interno della famiglia ma anche all’interno della società e nella vita di tutti i giorni. In Italia non è considerata come una festa a tutti gli effetti ma come un momento per dimostrare affetto al proprio papà.
Perchè si è scelta questa data?
La festa del papà, nonostante sia una celebrazione mondiale, ha una diversa data in base al paese. In Italia, in Spagna e in Portogallo per esempio è il 19 marzo. In Serbia si festeggia il 6 gennaio e in Russia il 23 febbraio (che è il giorno dedicato ai “difensori della patria”). La Festa del Papà cade in primavera, tra maggio e giugno, in Paesi come Austria, Belgio, Danimarca, Romania e Svizzera, dove è considerata una festività a tutti gli effetti. Come detto, nella maggior parte del mondo si festeggia la terza domenica di giugno: dagli Stati Uniti al Singapore, dal Sudafrica all’Argentina, dalla Cina alla Francia. Cade nel mese di novembre in tutta la Scandinavia e in Estonia; in Thailandia si celebra il 4 dicembre, che è l’anniversario della nascita di re Bhumibol Adulyadej. Infine in Bulgaria, dove la si festeggia il 26 dicembre.
Da dove nasce questa festa?
In Italia, la festa del papà cade il 19 marzo perché, secondo la credenza, è il giorno in cui morì San Giuseppe, padre di Gesù. Il culto di San Giuseppe era già praticato nell’Alto Medioevo, ma nel Trecento si cominciò a festeggiare la sua festa il 19 marzo, anche in Occidente. Fu papa Sisto IV ad inserire la festività nel calendario romano, nel 1479. Mentre, nel 1871, considerando San Giuseppe una figura paterna positiva poiché incarna infatti la figura di papà buono, modello di vigilanza e provvidenza, la Chiesa Cattolica decise di proclamarlo protettore dei padri di famiglia e patrono della Chiesa Universale. Fino al 1977, il 19 marzo, giorno di san Giuseppe era considerato in Italia festivo, ma con la legge del 5 marzo 1977 n. 54 la festività fu abolita e da allora il 19 marzo divenne un giorno feriale. In Canton Ticino, in altri cantoni della Svizzera e in alcune province della Spagna, è invece ancora considerato festivo.
Negli Stati Uniti invece?
La storia di questa festa è totalmente diversa negli Stati Uniti. Qui la festa del papà è legata all’iniziativa di una donna, Sonora Smart Dodd. Mentre ascoltava un sermone in chiesa, nel giorno della festa della mamma, le venne l’idea di creare una simile giornata dedicata alla figura paterna. Il 19 giugno 1910 fu festeggiato il primo Father’s Day. Perché proprio questa data? Semplice, era il compleanno del padre della Dood, il quale, dopo la morte della moglie, si trovò a crescere i figli da solo. Fu il Presidente Lyndon B. Johnson, nel 1966, a proclamare la festa del papà festa nazionale, da festeggiare ogni terza domenica di giugno.
Come si festeggia la festa del papà in giro per il mondo?
In Germania, la festa del papà coincide con il giorno dell’Ascensione (40 giorni dopo Pasqua) e ha un nome particolare. Si chiama Männertag o Herrentag, che significa “giorno degli uomini“, una ricorrenza che si festeggia con un tour nei pub o birrerie, gite in bici allietate da bevande alcoliche. I papà, nel Regno Unito ricevono in dono dei cioccolatini dai figli, in Francia i bambini regalano una rosa rossa al padre, in Russia vengono ricordati i padri che hanno difeso la patria (il 23 febbraio). O in caso vi troviate a Torino e vogliate andare a mangiare in un posto all’aperto ci sono molte alternative che potrebbero interessarvi.
Ma anche un semplice abbraccio o ritagliarsi del tempo da passare con il proprio papà è un buon modo per dimostrare quanto siete grati di averlo nella vostra vita.

Ci sono anche dei dolci tipici per la festa del papà
Come ogni festa anche in questo caso ci sono dei dolci tipici per allietare il palato a grandi e piccini.
Ma qual è il dolce che tutti conoscono come rappresentante di questa festa? Le zeppole di San Giuseppe! Tutti almeno una volta ci siamo trovati davanti questo dolce così dolce e morbido. Le zeppole di San Giuseppe sono originarie del sud Italia, Campania per la precisione. E, come tutte le ricette, ha diverse varianti in base alla crema che è messa all’interno. In Campania la loro origine risale al XIX secolo ma probabilmente hanno un’origine culinaria di paesi come Francia e Spagna. Le zeppole campane hanno come ingredienti base uova, farina, zucchero e burro; quelle pugliesi, invece, si differenziano per l’introduzione dello strutto. Mentre quelle originali sono farcite con crema pasticcera e amarene ma negli ultimi anni si sta diffondendo l’usanza del “fiocco” di crema al cioccolato. Oltre alla farcia, un’altra differenza di questo dolce è la cottura: fritta o al forno. In base alla forma che si dona a questo dolce è possibile ritrovare più varianti: come anche il bignè di San Giuseppe.

Come tutte le cose anche dietro questo dolce si celano leggende e tradizioni. Prima tra tutte l’idea che questo dolce sia un diretto discendente delle frittelle di frumento preparate nell’antica Roma in onore di Bacco. Un mito, invece, racconta che San Giuseppe, incontrando un uomo affamato, ma non avendo nulla da offrirgli, gli diede i suoi trucioli che si trasformarono in ciambelle fritte.
Quindi ora cosa aspettate? Correte dai vostri papà e dategli un abbraccio e ricordategli quanto gli volete bene, fa sempre piacere ricevere un po’ di affetto.