Zwarte Piet. Pietro il Nero. Ma meglio usare la forma olandese. Perché, altrimenti, qualche anima bella, e ve ne sono molte, potrebbe per un attimo distrarsi dall’occupazioni di spiare i vicini di casa che organizzano pericolosi bagordi in deroga del DPCM…. e denunciarmi per razzismo.
Per altro, anche nei Paesi Bassi le polemiche su questo personaggio non mancano. A dimostrazione che i cretini politicamente corretti nascono, e purtroppo proliferano, a tutte le latitudini. E da tempo c’è chi propone di abolirlo. Cancellarlo. Tanto che una catena di grandi magazzini lo ha eliminato dai figuranti delle pubblicità natalizie…
Perché Zwarte Piet è legato al Natale. O meglio a Sinterklaas. Ovvero San Nicola che porta doni nella notte fra il 5 ed il 6 Dicembre.. È che, dopo la Riforma, è stato, per così dire, ridotto allo stato laicale. Per giungere poi sulle navi olandesi a Nuova Amsterdam. E divenire Santa Claus. Come ci racconta Washington Irving nei suoi “Racconti di New York”.
Ora, Santa Claus viene, come è noto, un po’ più tardi. La notte di Natale. Ma i suoi caratteri e le sue storie restano pur sempre quelle del Sinterklaas olandese. Di San Nicola. Che, per altro, segna un’altra data – dopo Santa Barbara e prima di Santa Lucia – che rappresenta una Festa della Luce. Uno di quegli snodi che ci preparano, e conducono, al Solstizio.
San Nicola ha, però, una particolare caratteristica. Non è mai solo nella Notte dei Doni. Lo accompagnano sempre uno o più aiutanti.
Anche Santa Claus , direte voi… non ha, forse, gli elfi che lavorano indefessamente nella sua Dimora Polare per preparare dolciumi e balocchi?
Vero. Però l’aiutante o gli aiutanti di San Nicola non sono stati sottoposti alla revisione hollywoodiana. E mantengono caratteri abbastanza… inquietanti. Fiabeschi, certo… ma tutt’altro che rassicuranti.
In fondo, Zwarte Piet è, tra costoro, il meno spaventoso. Veste con stile moresco e salta per i tetti facendo capriole e piroette. Ha qualcosa del buffone. O del giullare.
Aiuta Sinterklaas a recare doni, distribuendo dolcetti, caramelle e biscotti trasudanti burro ai bambini. A quelli buoni, però. Perché quelli cattivi li minaccia, spaventa. E, in qualche caso, rapisce. Per tenerli prigionieri per un anno in un cupo castello. In Spagna. Perché proprio in Spagna non si sa. Forse una memoria delle guerre di religione, e dei soldati spagnoli che misero a ferro e fuoco Fiandre e Paesi Bassi…
Comunque, il buffonesco Moro, è pur sempre meno inquietante di altri compagni di ventura di San Nicola. Che popolano l’immaginario di un po’ tutta Europa. Sopratutto di quella settentrionale, dove molte sono le tradizioni legate alla notte fra il 5 ed il 6 di Dicembre… Il tedesco Hans Trapp , per esempio. Vestito di pelli animali. Irsuto come un Orso. E munito di frusta. E ancor di più come il Krampus del Tirolo e del Trentino. Che si palesa come un vero e proprio demone. Un diavolo che San Nicola avrebbe sconfitto in un duello magico, e che da allora lo segue e lo serve. Mantenendo, però, i suoi connotati demoniaci, la frusta con cui prende a scudisciate i bambini cattivi…
Il fondo, anche Pietro il Moro è un demone. Un diavolo buffone e, tutto sommato, allegro. Come quelli che compaiono in certi romanzi barocchi, e che riecheggiano nella letteratura europea. Dal Mephistofele goethiano al “Maestro e Margherita” di Bulgakov…
Figure che, accompagnandosi a San Nicola, svelano l’altro volto, quello tenebroso , sempre presente e latente, nelle celebrazioni del Solstizio. Il Lato Oscuro, se vogliamo rencheggiare Star Wars. Lo Spirito che tutto nega perché la Verità, alla fine, si affermi, come dice, ancora, Goethe. La Tenebra profonda, solo dalla quale può risorgere la Luce. Perché la Luce non è in un altrove astratto ed indeterminato, bensì hic et nunc. Qui ed ora. Nella materia grezza, pesante, opaca. Il problema è desincantarla. E disincantarsi. Per poterla percepire.
Zwarte Piet è, a suo modo, simpatico. Ma rappresenta la controparte Oscura di San Nicola. Se vogliamo del Solstizio. Del Natale. Qualcosa che ha sempre turbato i benpensanti che non osano pensare, se non per categorie dogmatiche. E morte.
Così ieri le Chiese, Cattolica, Protestanti, hanno provato a vietarne la rappresentazione. A scomunicarlo, addirittura.
Invano. Zwarte Piet, il Krampus, Hans Trapp e I loro “fratelli” sono ben più antichi di ogni scomunica, tridentina o politically correct che sia. Hanno sempre continuato, e continueranno la loro opera. Ricordando agli uomini, con minacce e colpi di frusta, che c’è ben altro di cui aver timore rispetto alle miserevoli, e vane, paure quotidiane che li paralizzano e rendono schiavi. Ricordando che esiste una soglia della coscienza. E della morte. Con la quale tutti devono confrontarsi. E oltre la quale si può palesare Colui che porta doni, luce ed oro… Oppure ci può attendere un’oscurità senza fine….