Fiesta (il sole sorgerà ancora) è il primo romanzo di Ernest Hemingway, pubblicato a metà dei ruggenti anni 20′ e proprio per questo motivo di grande scalpore. Grazie a questo libro, di stampo fortemente autobiografico, riuscirà già ad affermarsi come grande scrittore. Ecco il riassunto di questo avvincente racconto.
Ernest hemingway, l’autore
Nasce in una calda giornata di luglio del 1899 a Chicago, Illinois. Tutt’oggi considerato uno dei più grandi scrittori mai esistiti, Hemingway è stato molto più di questo, ha infatti svolto la professione di giornalista e cronista di guerra. Dimostra fin da bambino di avere una particolare inclinazione per la letteratura e viene subito notato dagli insegnanti, inizia già qui a scrivere racconti, passione che porterà avanti per tutta la sua vita. Si unisce all’esercito verso la fine della Prima guerra mondiale, verrà quindi mandato in Italia dove svolgerà il suo servizio. Questo sarà solo il primo dei suoi viaggi in Europa.
Sarà proprio in seguito ad uno di questi viaggi che scriverà Fiesta, ambientato in Spagna dove era stato poco prima, nel 1923, con la moglie Hadley Richardson ed alcuni amici. Il suo amore per la Spagna è così profondo che, non solo si rifletterà anche su altri suoi lavori successivi, ma deciderà di chiamare suo figlio come uno dei migliori Matador delle Corride. Gli anni successivi diventano più bui, Hemingway infatti rimane segnato dal suicidio del padre, alcuni anni dopo anche il fratello minore subirà la stessa sorte. Iniziano i divorzi e l’alcolismo, che incideranno pesantemente sul suo percorso artistico. Si sposerà ben 4 volte, l’ultima delle quali con una giornalista che lo accompagna durante lo sbarco in Normandia.

Negli ultimi anni, le condizioni fisiche e mentali dello scrittore sono compromesse da una lunga serie di incidenti e da un pesantissimo consumo di alcol. Questi abusi incidono negativamente sulla vena creativa dello scrittore. Nonostante questo, prima di andarsene, scrive una delle sue opere più famose: Il vecchio e il mare. Grazie a questo romanzo gli viene anche riconosciuto il premio Pulitzer e il premio Nobel per la letteratura, nel 1954. Muore suicida nel 1961 dopo vari tentativi sventati dalla moglie.
fiesta (il sole sorgerà ancora): riassunto
Fiesta racconta la storia della vacanza a Pamplona, durante la festa di San Firmino, di un gruppo di amici che vivono a Parigi. Questi partono per assistere all’encierro: il festival annuale che ha luogo nella città, durante il quale i tori vengono liberati nelle strade e le persone li rincorrono fino a quando entrano nell’arena. Jake Barnes, protagonista della vicenda chiaramente ispirato ad Hemingway stesso, narra il tutto in prima persona. Jake è un uomo che ha riportato una ferita di guerra che lo ha reso impotente.
Nella prima parte ambientata a Parigi, facciamo la conoscenza dei vari protagonisti, delle loro storie e abitudini, delle loro passioni e dei loro vizi. Si incontrano nei diversi bar della città, amano bere, spesso si ubriacano, Jake in particolare. Alcuni amici invitano Jake per un tranquillo ritiro di 5 giorni in Spagna a pescare al termine dei quali si recano a Pamplona a vedere la corrida, in compagnia di altri amici. Qui Jake incontrerà di nuovo Brett, donna molto bella conosciuta durante la sua convalescenza dalla guerra. Jake ne è innamorato ma non può che avere un rapporto platonico con lei a causa della sua impotenza.
Da qui in poi ci saranno parecchi scompigli causati da questa donna, futura sposa di un suo amico ma molto libertina. Non si fa infatti mancare scappatelle anche con altri, alcuni all’interno della compagnia stessa, causando così astio e risentimento “nell’allegro gruppetto”. Dopo diverse peripezie, gelosie e imprevisti quella settimana giunge al termine e una volta a Parigi, ognuno fa ritorno alla solita vecchia routine.

Fiesta: commento del romanzo
Il romanzo si legge tutto d’un fiato, non si ha alcuna difficoltà nell‘immedesimarsi come parte di questa strampalata compagnia, dove si beve sempre un po’ troppo e a volte scappa qualche rissa. L’intento è quello di raccontare la vita quotidiana, con le sue tragedie e introspezioni ma anche l’assurdità della settimana del festival spagnolo, con parti anche molto crude, tutto sempre all’insegna del realismo. In Spagna vediamo intrecciarsi diverse storie, gli amori appassionati e disattesi dei vari protagonisti sono sempre centrali.
Il racconto è spesso ironico, a volte sfociando nel cinismo e con toni a tratti molto diretti, tanto da far scalpore nella società del periodo. L’immagine che viene riportata è quella di un profondo disincanto, con un po’ di malinconia, ma che fa trasparire come il protagonista, proprio come l’uomo che l’ha creato, sia finalmente sceso a patti con il fatto che quella storia d’amore da lui tanto desiderata, non era stata destinata ad aver un lieto fine. Il romanzo non ha un vero e proprio finale, l’autore vuole solo lasciare intravedere uno spiraglio di lieto fine senza di fatto mai concretizzarlo. La scrittura è brillante e non viene affatto difficile capire come, a soli ventisette anni, all’uscita di questo romanzo Hemingway fosse già considerato un grande della letteratura.

Il suo amore per la Spagna era certamente ricambiato, come testimonia la statua a lui dedicata proprio al centro di Pamplona, la città protagonista di Fiesta, il cui titolo reale è The sun also rises ovvero Il sole sorgerà ancora.