Figli Virtuali. Si intitola così il saggio scritto da Annalisa D’Errico e Michele Zizza e pubblicato dalla Casa editrice Erickson, che introduce genitori, insegnanti e educatori nel complesso compito di interpretazione del mondo digitale.
Un percorso di educazione alle tecnologie, un vademecum a misura di bambini e preadolescenti, ma soprattutto di tutte quelle figure che ruotano intorno ai ragazzi.
Perché da qui inizia l’educazione.
Nel vademecum si affrontano i temi dell’analfabetismo funzionale e digitale e delle fasi di crescita del bambino, che va accompagnato nell’esplorazione, tra educazione e complicità.
Vengono poi approfonditi rischi, regole e potenzialità delle nuove tecnologie, fornendo alcuni suggerimenti sull’uso corretto e consapevole di web, social network, applicazioni e chat.
Il libro vuole essere un utile supporto di divulgazione scientifica, educativo e multidisciplinare a disposizione della famiglia moderna, che vive costantemente interconnessa con una società in continua evoluzione.
“Decifrare la tecnologia ed educarsi ad essa è l’unico modo a disposizione degli adulti per colmare quel digital divide che rischia di allontanare fisicamente ed emotivamente dai propri figli o studenti. Nel volume cerchiamo, quindi, di narrare esperienze, best practice e criticità del virtuale, senza essere apocalittici, ma dando valore a un approccio condiviso delle opportunità tecnologiche” commenta Annalisa D’Errico, mamma e giornalista torinese.
Il manuale è arricchito dai contributi di Luca Bolognini, avvocato del foro di Roma e presidente dell’Istituto Italiano per la Privacy e la Valorizzazione dei Dati; di Camilla Bistolfi, giurista e direttrice del Centro Nazionale Anti-Cyberbullismo; e di Chiara Spalatro, insegnante di italiano e storia nella scuola secondaria di 1° grado e animatrice digitale.
La prefazione è affidata al magistrato Filomena Albano, titolare dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza.
Completano la pubblicazione alcuni elementi di contrasto al bullismo in rete e un glossario per conoscere alcuni termini più tecnici.
Gli autori si sono poi inventati “I dieci social comandamenti”, un decalogo ironico per trasmettere con immediatezza alcuni importanti suggerimenti legati alla vita on line.
Qualche esempio? “Non commettere atti di cyberbullismo o sexting”, “Ricordati di proteggere la tua privacy” oppure “Non desiderare i follower o gli amici di altri (i tuoi sono più importanti)”.
“Nella nuova concezione di comunicazione, grazie ai nuovi strumenti digitali, siamo riusciti a penetrare in una struttura virtuale in cui le distanze e i tempi si sono azzerati, dove le agorà aperte a tutti ci hanno reso protagonisti di una società partecipata. ‘Figli virtuali’ nasce da questa urgenza: educare alla nuova realtà, attraverso un nuovo approccio etico” racconta Michele Zizza, papà e giornalista romano, con un blog su «HuffPost Italia», dove scrive di aspetti sociologici correlati ai nuovi media.
Il libro (che sarà presentato il prossimo 24 settembre alla Camera dei Deputati) ha un approccio del tutto innovativo perché sia pratico che teorico: non vuole insomma lasciare sole le famiglie, ma piuttosto fornire una “cassetta degli attrezzi” che consenta loro di essere veri complici con i propri figli “reali”.