Bambole, non c’è una lira. La lira non si usa più ma l’avanspettacolo continua a caratterizzare la politica italiana. Quali erano gli incentivi di maggior successo per il settore auto? Quelli destinati all’acquisto di autovetture con emissioni di CO2 comprese tra 61 e 135 gr/km. Dunque, come da copione, lo stanziamento si è rivelato insufficiente ed i fondi sono già esauriti. Troppo difficile prevedere di dirottare verso i segmenti più richiesti le risorse destinate alle vetture che nessuno acquista. La burocrazia non gradirebbe.
Con l’utilizzazione degli incentivi prenotati fino all’altra sera – spiega Gian Primo Quagliano, presidente del centro studi Promotor – le vendite di auto potranno rimanere in aprile e per una parte di maggio sui livelli dei primi mesi del 2021, che sono comunque significativamente più bassi di quelli dell’ultimo anno esente dalla pandemia, cioè del 2019.

Ma da giugno in poi le prospettive sono disastrose. Senza incentivi e con gli effetti della pessima gestione dell’emergenza Covid. Se poi non venisse prorogato il blocco dei licenziamenti, la crisi esploderebbe ed anche le tensioni sociali.
Per i mesi successivi, considerando l’incapacità di affrontare la crisi, il Centro Studi Promotor prevede una drastica caduta delle vendite con effetti fortemente negativi sul quadro economico generale del 2021. Per questo, secondo Quagliano, è assolutamente necessario che il Governo affronti subito anche l’emergenza auto rifinanziando lo stanziamento per gli incentivi all’acquisto di vetture con emissioni di CO2 comprese tra 61 e 135 gr/km ed è altresì necessario che venga previsto anche un adeguato stanziamento per il secondo semestre 2021. In mancanza di interventi immediati in questo senso il mercato dell’auto e il suo indotto sono destinati a collassare e ad influire pesantemente sull’obiettivo di ottenere nel 2021 la prevista crescita del Pil del 4% dopo il crollo dell’8,9% del 2020.