Il nuovo ministro dell’Istruzione del Governo Conte 2, Lorenzo Fioramonti, si è già distinto per aver annunciato di voler tassare le merendine distribuite a scuola per finanziare le attività didattiche.
Ma per affermare che sia peggiore dei suoi predecessori occorrerà lasciar trascorrere un po’ di tempo, diamogli almeno il beneficio del dubbio.
Certo non potrà superare per inefficienza il suo predecessore Bussetti che non si è neppure sognato di correggere la Buona Scuola di renziana memoria o Valeria Fedeli – che della Buona Scuola fu la prima responsabile – che faceva gli auguri agli studenti per un buon inizio di anno scolastico con una lettera datata 8 gennaio 2018!
Ma chi è veramente Lorenzo Fioramonti?
42 anni, sposato con due figli, è più un economista che un esperto di istruzione. In qualità di insegnante ha bazzicato soltanto le aule universitarie, e neppure in Italia, bensì in Sudafrica, presso la facoltà di economia dell’Università di Pretoria.
Ma la sua attività politica comincia molto presto fin da quando, appena ventenne, ha avuto un’esperienza come assistente parlamentare, dal 1997 al 2000, per sviluppare politiche per i giovani nelle periferie. All’epoca era uno stretto collaboratore di Antonio Di Pietro, quando il senatore di Montenero di Bisaccia per la prima volta scioglieva il suo movimento L’Italia dei Valori per aderire al gruppo dei Democratici di Romano Prodi.
Nei successivi 18 anni si dedica all’attività accademica e pubblicistica, fino a quando, nel gennaio 2018 viene resa nota la sua candidatura col Movimento 5 Stelle alle imminenti elezioni politiche di marzo 2018, nel corso delle quali risulterà eletto alla Camera dei Deputati nel collegio uninominale di Roma-Torre Angela.
Già nel primo governo di Giuseppe Conte, a partire dal 12 giugno ’18, ricopre la carica di sottosegretario del MIUR e poi, a partire dal 13 settembre dello stesso anno il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro Marco Bussetti, lo ha nominato vice ministro all’istruzione, università e ricerca.
In pratica non si tratta di un “volto nuovo”, come i media di servizio lo hanno sbrigativamente catalogato, bensì di un personaggio che ha seguito le politiche – si fa per dire – del suo predecessore.
Ma se sulle qualità gestionali e amministrative di quell’enorme calderone che è la scuola italiana non si può ancora dire nulla – fatta eccezione per il nulla prodotto in 17 mesi da Bussetti – occorre però riconoscergli una buona dose di ambizione e di cura della propria immagine. Fin dal settembre 2018 Fioramonti ha nominato il personaggio televisivo Dino Giarrusso suo segretario particolare, affidandogli l’incarico di coordinare la comunicazione del suo ufficio e curare le relazioni istituzionali.
Giarrusso, anch’egli eletto deputato nelle file del Movimento 5 Stelle, ha lavorato come giornalista collaborando con la Repubblica e l’Unità. Inoltre ha girato vari spot e documentari fino a diventare aiuto regista di Ettore Scola, Marco Risi e Ricky Tognazzi. Giarrusso ha inoltre ottenuto ruoli minori da attore nelle fiction Il papa buono, Il commissario Manara, e altre.
Ma soprattutto, dal 2014 al 2018, è stato inviato del programma televisivo Le Iene, in onda su Italia 1.