Forza Pinuccio! L’inviato pugliese di Striscia la Notizia, dopo aver obbligato la Rai a cancellare l’edizione notturna dei Tg regionali identici a quelli serali ma pagati in straordinario, è ora impegnato nel tentativo di sventare la manovra di una parte del Pd di portare al Quirinale nientepopodimeno che il ministro Dario Franceschini. Una candidatura sostenuta anche da Domani, il quotidiano di Carlo De Benedetti. E basterebbe il nome del distruttore dell’Olivetti per togliere ogni autorevolezza al candidato ferrarese.
Ma Pinuccio è impegnato da tempo nella sua, meritoria, opera di demolizione di Franceschini. Si è creato persino un finto gruppo, gli “Amici di Franceschino”, ed ha sputtanato una scuola di alta formazione culturale voluta da Franceschini nel 2015, finanziata con 23 milioni di euro pubblici e che, sino ad ora, ha formato ben 17 persone.. Una scuola che, per pura coincidenza, è diretta dalla moglie del compagno David Sassoli. No, non è un omonimo, è proprio quel signore che, dall’alto della presidenza del parlamento europeo, fa il moralista nei giorni pari ed anche in quelli dispari.
In un Paese normale la denuncia di Pinuccio sarebbe stata sufficiente per far dimettere Sassoli, la moglie e pure il ministro. Ma siamo in Italia e tutti sono rimasti sulle proprie poltrone. L’inviato di Striscia, però, non si è perso d’animo ed ha attaccato le nomine, ben 28, di dirigenti destinati alle sovrintendenze. Tutti senza bando, senza concorso. Il ministro ha ribattuto che era tutto regolare, la legge lo consente. Ma ora si attende che Pinuccio riveli i nomi di alcuni degli eletti legati agli amici degli amici.
Basta? Macché. Striscia tira fuori anche la vicenda di ItsArt, la piattaforma costata 19 milioni di euro pubblici, annunciata come la risposta culturale italiana a Netflix e che non riesce ad attirare pubblico e visualizzazioni. Insomma, per l’aspirante al Quirinale una serie di scivoloni in grande stile. Se la candidatura non fermerà gli “Amici di Franceschino”, Pinuccio potrebbe anche allargare lo sguardo al tentativo di mettere le mani sugli 8 miliardi di patrimonio dell’Enasarco, attraverso i personaggi già coinvolti in affari non proprio trasparenti, come la vicenda del palazzo londinese del Vaticano. Lo scandalo che ha coinvolto il cardinale Becciu, tanto per chiarire.