Abbiamo avuto il piacere di intervistare Francesca Lana in Agostinelli, imprenditrice, madre, moglie, cittadina del mondo. Un carattere determinato e risoluto che ha saputo conciliare il suo essere donna e madre con l’impegno professionale e sociale. La sua casa è il mondo e la sua vita è divisa tra famiglia e imprenditoria, tutto è possibile, tutto è conciliabile … cerchiamo di capire meglio come si può riuscire in questa impresa, per usare la frase di Aldo Cazzullo vediamo come “le donne erediteranno la terra”.
Ci racconta il suo rapporto con l’Italia?
Ho trascorso la maggioranza della mia vita in Italia anche se ho soggiornato a tratti all’estero per motivi familiari e di studio. Appena laureata alla facoltà di Lettere e Filosofia a Roma, nel 2012 mi sono trasferita a Londra con l’intenzione iniziale di rimanere 6 mesi per perfezionare la lingua e seguire un master in business communication ma successivamente, nonostante i miei continui spostamenti e viaggi tra l’Europa e gli Stati Uniti (ho vissuto tre anni a New York, dove sono nate le mie prime due figlie) ho deciso di rendere Londra la base definitiva per la mia famiglia. Mi piace molto Londra e le molteplici opportunità che offre. Mi piace così tanto che ho studiato per ottenere la cittadinanza inglese che mi è stata concessa lo scorso febbraio.
Da Italiana è stato difficile “amare” la cultura UK?
Amo la cultura e l’organizzazione nel Regno Unito e soprattutto apprezzo molto la tradizione inglese in ambito educativo. Un modo di concepire la formazione che offre potenzialità e vantaggi non indifferenti, proprio per questo ho deciso, insieme a mio marito, di dare questa enorme possibilità alle mie figlie.Tuttavia la scelta di vivere a Londra non ha inciso sul mio rapporto con l’Italia che è comunque rimasto invariato, rimango sempre orgogliosa di essere italiana. La mia famiglia vive in Italia e il mio cuore è sempre con tutti i miei cari anche se distanti. Anche perché la distanza non è nulla se le persone che ami significano molto per te.
Cosa significa essere Italiana?
Per me essere italiana significa essere erede di un patrimonio culturale, artistico, architettonico e ambientale unico al mondo. La bellezza dell’Italia si può veramente definire “imbarazzante” per la sua storia (in senso positivo ovviamente talmente meravigliosa da imbarazzare il suo osservatore), i suoi monumenti, il cibo, le tradizioni e anche per i suoi panorami naturali, per il mare, le montagne. Dopo tanti anni all’estero, continuo certamente ad amare l’Italia e sono sempre felice di tornarci. Le nostre vacanze estive, infatti, le trascorriamo puntualmente in Italia ma, onestamente, non ho mai una vera e propria nostalgia di casa perché essere italiana non mi preclude l’opportunità di essere oggi al tempo stesso europea. Resto comunque italianissima quando parlo alle mie figlie in italiano, quando preparo insieme a loro la pizza margherita o le lasagne, quando mi emoziono o quando talvolta gesticolo mentre parlo, come solo gli italiani sanno fare. E poi ai mondiali di calcio il mio tifo è sempre e solo per l’Italia. E mi appassiono sempre quando assisto alla parata del 2 giugno. Poi… nonostante io parli 5 lingue, la lingua italiana resta la mia preferita. Trovo che la nostra sia la più espressiva e la più appassionata e appassionante per esprimere perfettamente le emozioni.
Ormai però Lei è una “cittadina del mondo”… come è cambiata la sua vita?
Sono trascorsi 10 anni dal mio arrivo a Londra e a volte qualcuno mi domanda se mi sento più italiana o più inglese. Non so rispondere neanche io perché in questi 10 anni ma anche da prima, come ho già detto, ho viaggiato molto in Europa, negli Stati Uniti e anche in Asia.
E ovviamente sì, sono europea ma posso considerarmi sicuramente “cittadina del mondo”.
E’ come se fossi un concentrato di culture, di idee, di passioni, di lingue e parlandone cinque, trovo intrigante comprendere e potermi confrontare con chiunque. Ogni volta che mi trovo in una nuova città, un nuovo territorio lo sento mio. Riesco a trovarmi bene nella vita attiva delle metropoli ma anche a contatto con la natura e i suoi silenzi, non sono cambiata in questo mi sento sempre in continua evoluzione, sempre curiosa e grata di ciò che mi circonda. E poi sentirmi “cittadina del mondo” mi ha permesso e mi permette di annullare confronti e differenze.
Ho conosciuto tantissima gente e di etnie diverse (tra le mie amiche più care ci sono indiane, persiane, americane, spagnole, francesi, sudamericane, tedesche, svizzere) con tutti mi sono sempre sentita a mio agio perché ero e continuo ad essere di carattere estroverso, dolce, allegro e soprattutto empatico.
Il mondo è così vario ed è così interessante scoprirlo ogni volta in ogni occasione.
Ci racconta come è stato l’incontro con suo marito?
Io e mio marito Robert ci siamo conosciuti nel marzo del 2012 poche settimane dopo essermi trasferita a Londra in occasione di una cena con amici in comune.
Per Robert fu amore a prima vista. Così lui descrive il nostro incontro ogni volta che ne parla. Non ci crederà ma mi chiese di sposarlo la stessa sera solo dopo 3 ore dal nostro incontro!!! Era convinto io fossi la donna della sua vita e che dovessi essere la futura madre dei suoi figli.
E Lei? Cosa rispose?
Mi lasciò sbalordita, non sapevo nulla di lui se non che lo trovavo molto colto, intelligente e anche divertente ma allora il matrimonio non era ancora nei miei piani, stavo ancora perfezionando i miei studi e allo stesso tempo iniziavo a dedicarmi alla mia professione nel real estate internazionale. Quindi mi sentii piuttosto imbarazzata di fronte a quella dichiarazione inaspettata e imprevedibile e non diedi molta importanza alle sue parole. Ma Robert, che è decisamente un uomo che sa quello che vuole, non si è arreso e dopo quasi due anni di corteggiamento assiduo decisi di dargli una possibilità.
La nostra relazione è cominciata nell’ Aprile del 2014 e dopo un matrimonio e quasi quattro figlie meravigliose siamo più legati e innamorati che mai.
Allora Mr Agostinelli ci aveva visto giusto?
Già, Credo che avesse ragione lui.
Come si concilia la vita familiare con la sua carriera professionale?
Mi ritengo una donna “multitasker”, so gestire bene la mia vita tra carriera e famiglia creando un equilibrio che funziona. Ho imparato ad assegnare delle priorità e a prendere decisioni strategiche con largo anticipo, sfruttando efficacemente il mio tempo.
Sono in grado di gestire bene i problemi (mi piace definirli “pratiche“) e risolverli con successo senza stressarmi troppo. Mi ritengo forte, paziente e combattiva.
Le mie caratteristiche nel lavoro e nella vita di tutti i giorni sono la dedizione, il lavoro costante, la responsabilità e la tenacia.
Quando lavoro dedico anima e corpo al mio impiego e quando sono con la mia famiglia sono totalmente concentrata su di loro ed il loro benessere.
Mi piace essere un esempio di forza e di perseveranza per tutti ma non dimentico che la salute fisica e mentale e la mia famiglia vengono sempre al primo posto.
E’ fondamentale per me avere una ottima organizzazione e struttura quotidiana.
Mi definisco una “creature of habit “, amo le schedule e la routine ed amo sfruttare al meglio il mio tempo. Sono disciplinata e coordinata, tendo sempre a rispettare i programmi.
Nella mia borsa ho sempre la mia agenda, una sorta di diario di vita e di lavoro dove scrivo una lista di cose da fare, “my daily to do list”. Sono un “early bird”, mi sveglio presto la mattina e sono subito operativa.
Ho notato che di mattina le mie energie sono davvero incredibili ma per ottenere tutto ciò ho decisamente bisogno di dare importanza al sonno e al riposo.
Purtroppo non sempre riesco a dormire a sufficienza, ho bisogno di un minimo di 8 ore, ma viaggiando molto e avendo 3 figlie piccole a volte, purtroppo, non riesco a riposare a sufficienza. Il sonno è una risorsa preziosa che le mamme e le lavoratrici troppo spesso devono risparmiare. Ho imparato a ritagliarmi anche del tempo per me stessa, il “me time“ lo trovo fondamentale per il successo nell’ambito familiare e professionale.
Pratico la meditazione da più di 10 anni, la danza e mi rilasso leggendo.
Il weekend per me è sacro e cerco di trascorrerlo sempre con la mia famiglia.
Vado a cavallo con le mie figlie, cucino con loro ed almeno una volta a settimana mi dedico una serata galante con mio marito.
Mangio sano e sono una paladina della corretta alimentazione e della dieta mediterranea.
Tutto ciò si traduce in maggiore energia del tutto necessaria per mantenere un buon equilibrio. Le madri sono dei veri e propri supereroi nelle loro case e nella società e le madri imprenditrici sono sicuramente fonti di inspirazione e di motivazione per i loro figli.
Per me essere una mamma e una lavoratrice autonoma è una sfida che richiede pazienza, coraggio, tanta organizzazione e amore per ciò che si fa.
Amo raccontare alle mie figlie le mie giornate in ufficio o i miei viaggi di lavoro, mi riempie di orgoglio e spero di essere un esempio positivo per loro e per il loro futuro.
Ma prima della professione, la famiglia è il tutto per me, è il pilastro più importante di una vita felice.
Lei è una donna molto attiva sul sociale, ci può raccontare quali sono gli ambiti a Lei più cari?
Mi occupo di filantropia da moltissimi anni, ma il più delle volte lo faccio in maniera riservata, è una cosa mia privatissima. Dare aiuto e sostegno a chi ne ha più bisogno mi rende serena e appagata. Significa prendere coscienza che un gesto generoso può cambiare in meglio la vita delle persone. E’ un atto che oltre ad aiutare gli altri, aiuta se stessi. Credo fermamente che, goccia dopo goccia, si possa rendere il mondo in cui viviamo migliore e, per quanto possibile, più equo per tutti. Amo “to give back”. Mi ritengo una donna molto fortunata e per questo sento il desiderio e la necessità di dare beneficio alle persone meno fortunate. Credo che dare un aiuto concreto a chi è più in difficoltà sia un valore sociale e umanitario inestimabile. Gli ambiti a me più cari sono certamente i bambini e le donne.
Supporto da anni organizzazioni no profit che sostengono i bambini meno agiati, le donne maltrattate e le persone con problemi alimentari. Ma non solo questo, mi occupo anche di temi come la solidarietà in favore dei veterani di guerra e la ricerca oncologica.
Da 8 anni faccio parte dell’ American Italian Cancer Foundation, fondata a New york negli anni 80 dal celebre oncologo e pioniere della ricerca sul trattamento del cancro al seno Umberto Veronesi e dall’imprenditore Alessandro di Montezemolo, con l’obiettivo di agevolare con borse di studio il percorso e l’inserimento di giovani ricercatori italiani nell’ambiente medico più influente al mondo, così da arricchire e rafforzare la collaborazione internazionale tra l’Italia e gli Stati Uniti ai fini della prevenzione, della diagnosi e del trattamento del cancro.
La fondazione supporta inoltre economicamente donne svantaggiate che non hanno accesso alle strutture sanitarie per disparità di reddito, per assenza di assicurazioni mediche o anche per ragioni razziali e organizza annualmente, ormai da 35 anni, dei mammovans, mezzi sui quali sono installate apparecchiature per la mammografia, e li invia nei quartieri di New York offrendo gratis alle donne che lo desiderano analisi utili a scoprire l’esistenza di tumori al seno. Sono molto orgogliosa di far parte della Fondazione e di esserne stata, prima della Pandemia quando ero in attesa della mia seconda figlia, la MC in occasione del Gala del Novembre 2019. Con mio marito Robert abbiamo una nostra Fondazione ma ho l’intenzione in un prossimo futuro di crearne una mia tutta al femminile nella quale mi dedicherò a tutte le charity che mi sono più a cuore. Mi piacerebbe un domani che le mie figlie coltivassero le mie stesse passioni e che come me sentissero il desiderio di aiutare e supportare chi è meno fortunato.
Ci può parlare dei suoi progetti futuri sia in ambito lavorativo sia in ambito solidale?
Con l’arrivo della mia seconda figlia decisi di prendere un periodo sabbatico dalla Tv, volevo dedicarmi interamente alle mie figlie prima di ritornare a lavorare full time.
Ma fu con l’arrivo della mia terza figlia che decisi di lasciare New York, di creare la nostra base a Londra e di occuparmi principalmente del mio real estate business e attività benefiche in Europa e negli States.
Questa decisione mi ha consentito di dedicarmi a loro senza precludermi la possibilità di lavorare e di sentirmi appagata come donna, come mamma e come imprenditrice.
Non nascondo che mi piacerebbe tornare in televisione e non escludo di farlo in futuro con un programma tutto mio sempre incentrato sull’universo femminile.
Ho anche un altro desiderio, quello di creare una linea di abbigliamento per mamme e bambini con matchy clothes.
Confesso di avere talvolta questa innocente e romantica debolezza.
Vestirmi e vestire le mie figlie con abiti uguali.
Per quanto riguarda l’ambito sociale, ho due nuovi progetti ai quali sto lavorando.
Una charity per interventi a sostegno delle difficoltà e complicanze dei bambini nati prematuri e delle loro famiglie e l’altra rivolta alle donne che sviluppano problemi cardiaci durante la gravidanza.
Continuo tuttavia a partecipare a conferenze, panels e quale speakers in diversi eventi, alle Università e Family Office Forum.
Amo la comunicazione e interagire con il pubblico.
Quando posso cerco di portare le mie figlie con me e di renderle partecipi alle mie giornate lavorative. Ricordo ancora quando la mia prima figlia mi accompagnava una volta alla settimana negli studi televisivi di Nyc. Era così emozionante averla con me e coinvolgerla nel mio mondo lavorativo.
Sono cresciuta nella disciplina e nell’amore per lo studio e ho sempre ottenuto i migliori risultati. Mi hanno insegnato che lo studio è un esercizio progressivo che si esercita con la passione e con la curiosità perché non c’è niente che dia più soddisfazione della conoscenza, delle domande a cui trovare un perché, del senso della scoperta e cerco quotidianamente di trasferire questo interesse alle mie figlie perché ottengano la migliore educazione, istruzione e competenze comunicative al fine di poter perseguire con soddisfazione ogni loro desiderio sia professionale che familiare nel loro futuro.
Sogno che diventino donne indipendenti, emancipate, colte e fiere e soprattutto integre.
Le ho esposte fin dalla nascita a 5 lingue che parlano e comprendono perfettamente, anche se in casa la maggior parte delle volte si finisce per parlare in inglese soprattutto con mio marito che è un americano doc.
Mi piacerebbe avere un suo parere in merito al “ruolo delle donne” nell’imprenditoria.
Sebbene la maggior parte dei proprietari e dei gestori di aziende sembra essere ancora composta in prevalenza da persone di sesso maschile, mi pare di riscontrare che l’imprenditoria femminile sia un fenomeno in crescita in molti Paesi e sempre più donne si stanno interessando alla creazione e alla direzione di piccole e medie imprese, caratteristica tipica dell’imprenditoria femminile dovuta, penso soprattutto alla tendenza delle donne di cercare di conciliare meglio la vita professionale con quella privata.
Questo costituisce una profonda differenza rispetto alle imprese maschili in quanto gli uomini sono inclini, il più delle volte, a separare in modo abbastanza netto sfera familiare, sociale e lavorativa.
Le donne possono decidere di mettersi in proprio per svariati motivi, molto dipende anche dai vissuti personali e professionali di ogni donna quindi oltre alla ricerca di flessibilità nella gestione del proprio tempo personale e familiare, credo possano essere, come nel caso degli uomini, il desiderio di indipendenza e la volontà di realizzare un obiettivo e di vedere riconosciuta e valorizzata la propria professionalità.
Certo la strada è ancora lunga per arrivare ad una maggiore parità di genere ma quello che ritengo soprattutto importante e che mi sento di consigliare alle giovani generazioni di donne è non smettere mai di studiare e di investire nel proprio capitale intellettuale, di essere curiose e innamorate del proprio lavoro e soprattutto di mettere passione in quello che si fa.
Cosa possono fare le aziende per rendere per le donne/madri il luogo di lavoro un Great place to work?
Le aziende dovrebbero impegnarsi a promuovere intanto un ambiente sicuro che rispetti ovviamente le pari opportunità, la dignità, la libertà individuale e i diritti fondamentali di tutte le persone che ne fanno parte.
Poi puntare all’eliminazione degli ostacoli che impediscono alle donne di mettere a frutto le loro competenze: orari più flessibili passando dal principio del lavoro basato sulle ore di lavoro alla cultura di lavoro per obiettivi, incrementare politiche di sostegno efficaci per la maternità e credo anche continuare questo trend dello smart working adottato in tempo di pandemia e che ha permesso soprattutto alle donne madri un positivo bilanciamento tra vita privata e lavorativa.
E in ultimo coltivare, sviluppare e saper utilizzare al meglio le competenze di leadership, di comunicazione, di organizzazione e impegno che sono assolutamente un valore aggiunto delle donne.
E poi… il progetto più bello…. Mamma per la quarta volta?
Considero la maternità l’atto più bello che la vita possa offrire a una donna. Amo essere madre e fin da piccola ho sempre coltivato il desiderio di avere numerosi figli. La gravidanza è un momento così speciale e delicato per ogni donna ed io amo ogni momento di questi nove bellissimi mesi. Adoro tutto del ‘processo creativo’ e penso di essere in grado di tirare fuori la mia versione migliore durante la gravidanza.
Essere madri fa cambiare il modo di pensare e di sentire.
Ci costringe a una profonda rivalutazione delle nostre certezze e ad una profonda rivoluzione interna. Significa soprattutto scoprire il vero amore. Un amore puro, incondizionato verso delle creature che rappresentano il miracolo della vita.
E’ stato straordinario dare alla luce le mie figlie e anche allattarle per mesi.
Sono decisamente italiana nel concepire il mio rapporto genitoriale con le mie figlie e sin dall’inizio ho investito quasi tutto il mio tempo in questa straordinaria “attività” di madre che richiede tanta responsabilità, dedizione, pazienza e anche orgoglio di fronte a qualsiasi risultato quotidiano.
Aldo Cazzullo afferma Le donne erediteranno la terra. Il nostro sarà il secolo del sorpasso?