Anche quando finiranno gli arresti domiciliari di massa e lo smartworking obbligatorio, il mondo del lavoro non tornerà alla situazione precedente. I danni provocati da Speranza sono, almeno in parte, irreversibili. La normalità delle corse verso il bar più vicino al posto di lavoro, in pausa pranzo, lascerà spazio alla scelta di molti che preferiranno evitare folle ammassate per accaparrarsi un panino non sempre eccelso, pagandolo pure caro. L’alternativa, soprattutto in una prima fase, sarà rappresentata dal ben più economico pasto portato da casa è consumato in ufficio o negli immediati dintorni, qualora il clima lo consenta e non si debba mangiare nel caos del traffico.
Diventa dunque fondamentale disporre, nel luogo di lavoro, di quelle macchinette che possono permettere di gustare un caffè di qualità per chiudere un pasto o per interrompere una mattinata frenetica. Non i grandi armadi che erogano caffè spesso imbevibili insieme a merendine gommose e tramezzini che si appiccicano al palato. No, proprio quelle macchinette che, anche in casa, hanno sostituito la moka.

La torinese Lavazza ne ha lanciate di nuove sul mercato, pensate apposta non solo per l’uso casalingo ma anche per uffici, negozi, studi professionali, aziende. E Maria Rao, di Lavazza-Nims (maria64.lavazza@gmail.com), spiega che anche la formula è innovativa. In pratica né il privato né l’ufficio pagano la macchina che viene concessa in comodato gratuito. E gratuita è anche l’assistenza. Si pagano solo le capsule che contengono miscele esclusive, non in commercio nella grande distribuzione. Si entra dunque a far parte di una sorta di club privilegiato per amanti dei grandi caffè di qualità.

Le novità più curiose, però, sono altre. Non soltanto nella realizzazione delle macchine – che non hanno più la caldaia per evitare incrostazioni e che hanno sistemi di purificazione e filtrazione – ma anche nelle opportunità che offrono. A partire dalla possibilità di erogare in contemporanea due caffè con una sola capsula, ma con la possibilità di passare al settore “freddo”, dal cappuccino freddo al caffè shakerato. Per arrivare, a seconda del tipo di macchina scelto, ad ottenere frappé, zabaglione. “Anche lo spritz, se si vuole”, scherza Maria Rao.
In casa, ovviamente, non ci sono problemi. In ufficio forse qualcuno in più per il datore lavoro: tra caffè, frappé e spritz, l’affollamento intorno alla macchinetta è assicurato.