Parliamo di funerali….
E già mi pare di sentirlo, il Direttore : “Va bene che le feste di Natale sono finite…va bene che sei, di nuovo a corto di argomenti…ma non ti sembra di menare gramo?” e vai con gli scongiuri e gesti apotropaici…
La ragione di questo pezzo, però, è altra. Durante una notte (quasi) insonne, solo, senza neppure un fantasma con cui parlare, lasciando vagare la testa a casaccio, mi è venuta in mente una strana osservazione. Che questo cambio dell’anno è stato come segnato da alcuni funerali eccellenti.
Due soprattutto. A metà settembre quello di Elisabetta II , in questi giorni di inizio gennaio quelli di Benedetto XVI, al secolo (come si diceva un tempo) Joseph Ratzinger.
Entrambi quasi centenari . Entrambi, pur in modo diverso, figure emblematiche di realtà storiche antiche, che stanno, sempre più divenendo…evanescenti.
In fondo, fantasmi. Fantasmi in carne e ossa, ma fantasmi. Di un mondo perduto.
Non ho alcuna intenzione di tornare a parlare dei funerali di Elisabetta Windsor. Né, come già ho fatto, del, grottesco cordoglio dei media e del pubblico italiano. Che dava l’impressione che noi si fosse, da secoli, una, fedele, colonia della monarchia britannica…impressione probabilmente non tanto lontana dalla vetità…
E neppure voglio soffermarmi sui funerali di Ratzinger. Sulla sua volontà di escludere la presenza di Joe Biden. Che, formalmente, sarebbe cattolico. Il primo Presidente USA cattolico dai tempi di Kennedy. Decisione testamentaria che la dice lunga sul giudizio morale del vecchio Pontefice. E, anche, sulla distanza, politica ed etica, tra la sua visione della scena internazionale e quella del suo successore, Francesco.
Né ritengo che sia il caso di continuare a disquisire della fredda – e sostanzialmente ipocrita – omelia funebre di Bergoglio. O del fatto che, mentre in Italia si mettevano le bandiere a mezz’asta, lo Stato Vaticano non ha proclamato manco un giorno di lutto per quello che, in fin dei conti, era pur senpre stato il suo Sovrano.
Segni dei tempi, mi limito ad osservare. E riprova della, inarrestabile caduta di stile di quella che fu la Chiesa Cattolica…
Piuttosto, in questa mia veglia di inizio gennaio, a colpirmi è un diverso pensierio. Con la morte di Elisabetta è, di fatto, giunta al capolinea la monarchia britannica. Con le vestigia, per molti versi anacronistiche, di formalismi e ritualità del passato imperiale. Dell’ultimo, grande, Impero europeo. Sempre ammesso che la Gran Bretagna possa venire considerata Europa.
Sì, certo, ci sarebbe Carlo. Che dovremmo chiamare Re Carlo III. Ma, sinceranente non ci viene da farlo…restando seri. La sua espressione stranita, mentre indossa cappa di ermellino e corona, è di per sè esplicativa. Sembra chiedersi: Che ci faccio qui?
Il vero potere imperiale è, già da tempo, altrove. Nella City. Negli, ovattati corridoi delle Merchant Bank. Che non conoscono terra. Non hanno radici. E gli autentici sovrani sono oscuri figuri. Che appaiono poco. Restano nell’ombra dei loro uffici. Governano usando gli strumenti di comunicazione. Di persuasione di massa.
Con i funerali di Ratzinger ha avuto fine un’istituzione ben più antica. Bimillenaria. Hanno sancito che la Chiesa Cattolica non esiste più. Per lo meno come l’abbiamo conosciuta da sempre. Processo in atto da tempo. Con una accelerazione frenetica dopo l’arrivo di Bergoglio. E un’altra, più frenetica ancora, con quello del Covid. Tanto che viene spontaneo il sospetto che questi due arrivi – il terribile Virus, e il “papa” venuto dall’altro capo del mondo – abbiano fra loro più di qualche legame….
Certo, la Chiesa continuerà ad esistere. Ma avrà a capo una sorta di Amministratore Delegato, con incarico a tempo. E, poi, delegato da chi? Non certo dallo Spirito Santo. E, probabilmente, neppure dai cardinali in Conclave. Quello resterà, fino a che resterà, come schermo. E sarà una sorta di servizio sociale. Nella migliore delle ipotesi. Nella peggiore…lasciamo perdere. Ciò che resta dei riti, a poco a poco, andrà svanendo. La Dottrina negletta e sostituita con la totale acquiescenza alle mode, mutevoli, del tempo.
Certo, la Chiesa del passato ha avuto Torquemada e papa Borgia. Ma anche Teresa de Avila e Giovanni della Croce. In questa non c’è più posto per mistici e teologi..
Penso all’Apocalisse. Siamo abituati a figurarcela come nei sonetti del Belli. Due angioloni con la tromba in bocca…ma non è detto che debba andare così. Il mondo, come lo abbiamo sempre conosciuto, può finire in modo totalmente privo di effetti speciali. Con un paio di funerali, ad esempio.