Al largo di Taiwan, l’aviazione e la marina della Repubblica Popolare di Cina stanno inscenando manovre militari. Una simulazione di guerra, con razzi e missili, esattamente sulla linea mediana dello stretto. Confine labile, mai esattamente tracciato e definito, fra le due Cine. Perché il mare, per sua natura, non conosce confini. Non può rappresentare un vero limes.
“Ma potrebbe davvero scoppiare una guerra?” mi chiede, al telefono, preoccupata un’amica. “Perché la Cina fa così? In fondo basterebbe un errore, un missile che va fuori rotta e…”
Ci penso su un poco.
È curioso. Tutti i media parlano della flotta e degli aerei cinesi, che rappresentano una aperta minaccia alla pace. Nessuno, o quasi, della portaerei “Ronald Reagan “, che incrocia nelle acque territoriali di Taiwan. E se lo fanno, dicono che è lì per proteggere l’isola dalla invasione di Pechino. Un deterrente…però le coste statunitensi sono decisamente più lontane da quelle di Taiwan, di quanto lo siano quelle, prospicienti, cinesi… è la “Reagan” ad essere fuori posto. Non la flotta di Pechino…
E poi Pechino non aveva, e non ha alcuna intenzione di invadere l’antica Formosa, l’Isola Bella, manu militari. Certo, ne rivendica la sovranità. Il suo essere parte integrante della Cina. Ma è rivendicazione di principio. Xi Jinping all’ultimo Congresso del PCC, ha detto che la riunificazione si realizzerà fra venti, trent’anni. Forse più. Pechino non ha fretta. Conta sulla crescente dipendenza dell’export taiwanese dal mercato della Cina continentale. Già ora il PIL di Taipei dipende da questa per oltre il 27%. Andando avanti così…
Però Pechino mostra i suoi muscoli. Così. Tanto per fare capire a tutti, che si è arrabbiata. La Nancy Pelosi, Lady Provocazione come la chiama il direttore, non doveva andare lì in visita ufficiale. Se voleva ammirare flora e fauna dell’isola – che tutti dicono bellissima – poteva aspettare un paio di mesi. Con le Elezioni di Midterm non sarà più la Speaker della Camera. Ovvero la terza carica istituzionale degli USA. Vinceranno i Repubbblicani. E Trump pensa già alla Casa Bianca.
E Lady Provocazione potrà andare dove vuole, senza provocare incidenti diplomatici. Sarà, solo, un’attempata turista americana, che trova tutto “Molto pittoresco!”. Come in una, vecchia e famosa, macchietta del nostro Enrico Montesano. Anche se, alcune voci, dicono che verrà ricompensata con l’incarico di Ambasciatore a Roma. In fondo i suoi antenati erano abruzzesi… E allora saranno cavoli nostri…
La mia amica insiste. È preoccupata davvero. Un carattere ansioso… Ma ci sarà la guerra?
La rassicuro. Ma no. Non oggi almeno. Non a breve termine, perlomeno. Questi, sono solo… Fuochi d’artificio. In fondo li hanno inventati loro. I Cinesi.. Ce lo racconta Marco Polo.
Strano popolo. Conosceva da secoli la polvere da sparo. E mai aveva pensato ad usarla come strumento di distruzione. Ci facevano i fuochi. Per onorare gli antenati, gli Dei.. Mettere in fuga gli spiriti malefici. Creare qualcosa di bello ed effimero.
Noi “occidentali” ne abbiamo subito compreso il potenziale distruttivo. E lo abbiamo sfruttato bene.
Poi ci raccontiamo la storia che i cattivi, quelli crudeli, erano loro. Tipo “55 giorni a Pechino”. Gran bel film. David Neven, Charlton Heston, Ava Gardner… La rivolta dei Boxer. Cattivi, crudeli…però i boxer erano a casa loro. E la difendevano. Americani, europei erano ben distanti da casa. Proprio come, oggi, la “Reagan”.
E ancora l’oppio e le guerre dell’oppio. I cinesi lo conoscevano. E lo usavano nella loro farmacopea. Gli inglesi capirono subito le altre sue…potenzialità. Una miniera d’oro, con qualche danno collaterale. Ovvero milioni di tossici. Vite stroncate. Ma…gli affari sono affari.
Però un governatore cinese provò a vietare produzione e commercio di oppio da Hong Kong.. E furono, appunto, le guerre dell’oppio.
Storie. Tante storie che non narriamo. O che mettiamo sotto tono. La narrativa ufficiale deve essere, per forza, un’altra. Per la storia dell’oppio. Per la rivolta dei Boxer. E domani per questa crisi nello Stretto di Taiwan. Chissà come verrà raccontata. Chissà se ci faranno un film. E noi, o meglio le future generazioni vedranno una Nancy Pelosi, ovviamente interpretata da una attrice bellissima, minacciata da un leader cinese cattivo. Tipo Imperatore Ming del buon, vecchio Gordon. E un Joe Biden, ringiovanito e aitante, intervenire. Potrebbe farlo George Clooney, quando smette di vendere caffè…
Chissà…forse tra qualche decennio la Questione cinese verrà trattata sui libri di storia come quella della scoperta dell’America. E della scomparsa di quei cattivissimi indiani… E così anche quella, in corso, della Ucraina. E la vicenda del Kossovo, che si sta reinfiammando. E della Bosnia che presto tornerà a far parlare.. E…
Il mondo è decisamente pieno di gente cattiva che odia l’occidente senza alcun motivo…
Staremo a vedere. Dico alla mia, apprensiva, amica. Intanto si avvicina ferragosto. Puoi andare in spiaggia tranquilla, a vedere i fuochi d’artificio. Laggiù, nello stretto di Taiwan, sono già iniziate. Con un po’ di anticipo…