L’estate delle alte temperature finirà. Ma non finirà la stagione dei folli rincari provocati dalle demenziali sanzioni contro la Russia. Per il momento il clima vacanziero – una sorta di “liberi tutti” dopo gli arresti domiciliari di massa con la scusa del Covid – spinge ad un rinvio della rabbia destinata ad esplodere in autunno. Ma la resa dei conti, prima o poi, arriverà. E dal momento che gli atlantisti insistono nel sostenere la guerra di Biden e Zelensky facendola pagare ai sudditi italiani, il programma dei probabili vincitori delle elezioni di settembre è molto ma molto meno affascinante di quanto cerchino di descriverlo Salvini e Berlusconi.
La signora Pina della Garbatella ha deciso di essere molto più realista. Ed è giusto. Ma la sua è la realtà imposta da Washington, non una realtà ineluttabile. Dunque, di fatto, una sorta di flat tax limitata alle partite Iva. Lavoratori dipendenti e pensionati dovranno continuare a finanziare la guerra in Ucraina. L’inflazione continuerà a divorare il potere d’acquisto delle famiglie ma, a fronte di incrementi ufficiali dell’8/9% (ma quelli reali sono decisamente più alti), i pensionati potranno recuperare meno di un quarto.
Ovviamente un’estate con ristoranti pieni ed hotel al completo può far illudere sull’effettiva ricchezza delle famiglie. I conti, però, si faranno tra qualche mese. Quando emergeranno non solo gli incassi ma anche i costi. Quando i debiti per permettersi le vacanze dovranno essere pagati. Quando la riduzione del periodo trascorso in hotel si inizierà a sentire. Quando le spese sostenute a luglio ed agosto obbligheranno a tagliare gli acquisti autunnali in città.
Ci si accorgerà che non basta favorire le partite Iva, pur molto numerose, per rilanciare i consumi interni. Perché le famiglie dei lavoratori dipendenti dovranno fare i conti con salari che non aumentano e che non bastano più a pagare bollette e rincari dello stretto necessario. Se per sostenere Biden e Zelensky non si riesce ad arrivare a fine mese con mutui, bollette, pane e verdura, diventa improbabile permettersi un pasto famigliare al ristorante dove anche una pizza ed una birra hanno prezzi proibitivi. Diventa improbabile rifarsi il guardaroba autunnale ed invernale.
Ma ci si penserà dopo i temporali post ferragostani che rappresentano l’inizio dell’ultima parte dell’estate. Per il momento ci si concentra sui ricordi della grigliata, sulle promesse di Salvini e Berlusconi già smentite da Meloni, sulle scommesse relative alla durata della finta amicizia tra Renzi e Calenda, sulle ironie dedicate alla squallida fine politica di Giggino vinavil, sulla patetica inadeguatezza di Enrico Letta, sul povero cane della Cirinnà. Gaudeamus igitur..