Questo è proprio… strano. Per mesi, da che mi sono trasferito, non ho ricevuto quasi nessuna… visita. Visite notturne, intendo. Visitatori che non bussano e non suonano al campanello. Che appaiono, semplicemente… i miei fantasmi, insomma…
Credevo che se ne fossero restati a Roma. Che non mi avessero seguito fin quassù. E invece, da qualche notte sono tornati ad affacciarsi… e a impelagarmi in discussioni.
Questo, però, non mi pare di conoscerlo. O per lo meno di averlo mai visto prima. Tuttavia, qualcosa di familiare ce l’ha. Quel volto segnato, sotto il cappuccio del saio…. le mani nervose… mi ricorda… ma sì, Campo dei Fiori… non può essere che lui…

Benvenuto. A che devo l’onore? (Un po’ di cerimonie con un personaggio di tal fatta mi sembrano necessarie).
Sei un visitatore inaspettato. Soprattutto perché, proprio in questi giorni, tanti, se non tutti, hanno parlato di te. Ti hanno, si potrebbe dire, evocato. Mentre io…
“Tu non lo hai fatto. Neppure una parola o un rigo” si abbassa il cappuccio del saio. E i suoi occhi brillano nel buio.
“Neppure un commento su qualcosa scritto da altri…. ed è per questo che stanotte sono venuto da te”.
Lo guardo. Perplesso. Poi…
“Sai… sono stanco. Molto stanco di tutti questi che mi citano, mi evocano, mi tirano, in sostanza, per il cappuccio da una parte o dall’altra… non mi ritrovo. Non mi riconosco neppure io in ciò che dicono di me….”
Beh, per molti sei l’eroe del pensiero scientifico, il martire… che si è sacrificato in nome della libertà di pensiero… gli anticlericali, gli atei, i vecchi massoni (o ciò che ne resta) ti hanno eletto a loro… emblema. Non senza qualche ragione…
Si stringe nelle spalle.
“Io non volevo essere l’emblema di niente e di nessuno. Mi limitavo a ricercare la conoscenza. Una conoscenza che andasse al di là di ogni dogma. Perché i dogmi, tutti, quelli religiosi come quelli scientifici, tanto in voga in questa tua epoca, non sono conoscenza. Anzi, rappresentano l’esatto opposto. Pappe riscaldate, per vecchi sdentati”. Si ferma. Con aria pensosa.
“Vedi, per me la conoscenza non conosce limiti… non esiste alcuna verità certa e acquisita. La ricerca è sempre cammino verso l’orizzonte. E, man mano che avanzi, l’orizzonte si allontana. È una condanna, in fondo. Ma si è davvero uomini solo se si accetta questa sfida…”
Forse è per questo che piaci a tutti i razionalisti…
“I razionalisti…. questi, oggi, mi brucerebbero sul rogo esattamente come quei vecchi frati bigotti della Inquisizione. E con ancora maggiore soddisfazione. Non ho mai pensato, né tantomeno scritto, che la ragione possa spiegare tutto. È solo una base di partenza. Il pensiero umano deve avere solide basi. Ma deve… trascenderle spingendosi sino al suo limite. E giungendo ad esaurimento. Per poter fare un balzo oltre questa realtà materiale. Che è concreta, certo. Ma, al tempo stesso, illusoria. Un velo che va ben conosciuto. Ma non per conservarlo o, peggio, idolatrarlo. Alla fine lo devi stracciare. E andare oltre…”

Per quello ti interessavi di magia. Altri capi d’accusa, di cui oggi ci si dimentica….
Abbozza uno strano sorriso. Storto.
“Certo che se ne dimenticano. Ammetterlo significherebbe mettere in crisi l’immagine falsificata che mi hanno messo addosso. Ma gli inquisitori avevano molta più paura del Bruno mago, che dell’uomo di scienza. Altrimenti, mi avrebbero trattato come il Galilei. Con una certa… bonomia. In fondo la Chiesa è sempre pronta ad adattarsi a nuove teorie scientifiche. Quello che conta è mantenere il potere. E lo hai potuto vedere bene in questi anni… quelli non credono a nulla…” altro sogghigno.
“Ma il Mago, quello non lo potevano tollerare. Soprattutto perché stavano disegnando l’immagine della magia come superstizione. Roba da fattucchiere di campagna… e io, beh, gli rovinavo il giochetto. Per altro i razionalisti che, oggi, mi considerano il loro antesignano, hanno ripreso pari pari questa visione della magia. E hanno escluso da quella che chiamano cultura, ogni cosa che potesse sembrare irrazionale. Negando secoli, millenni di storie e ricerche. La magia è potere. Il potere della conoscenza che supera i dogmi. E i limiti illusori della ragione. E io, beh, io ero davvero un Mago. Per questo mi hanno bruciato….”
Insomma… ci sarebbe anche quella storia del tuo rapporto con i protestanti. E, soprattutto, con i servizi segreti inglesi… dicono che cospirassi contro il papa…
“I protestanti…. buoni quelli. Bigotti peggio dei cattolici. E ancora più dogmatici. Anche perché nei secoli della Chiesa romana, qualche vero sapiente, qualche grande mistico c’era pure stato… e magari si era anche salvato dalle grinfie degli inquisitori. Ma i protestanti… alleanza del peggiore razionalismo col peggior fideismo… e poi l’importanza del denaro. L’etica calvinista…. una mostruosità che ha portato al tuo mondo. A questo orrore… inumano.
Poi è vero. All’epoca speravo che dall’Inghilterra potesse venire fuori qualcosa di buono… in fondo c’erano figure come John Dee. E quel circolo ermetico di cui ho parlato nella mia Cena delle ceneri… mi sbagliavo. Pensavo che, caduto il potere dei Papi, l’uomo sarebbe stato più libero di perseguire la conoscenza… invece…”
Una pausa. Si alza e copre nuovamente il volto col cappuccio del saio.
“Invece, alla fine si sono alleati. Chiesa, protestanti capitalisti, puritani, razionalisti che giurano sulla scienza… tutti insieme appassionatamente… questo neppure io lo avevo previsto… che vuoi farci? Si sbaglia… è cosa umana”
E sparisce, così come era venuto.
Guardo fuori dalla finestra. È l’alba. Le montagne si colorano di un rosa intenso. Sembrano…. fiamme.
1 commento
sempre un tratteggio di un mago della penna.. complimenti