Ti sintonizzi su Rai News 24 e la rassegna stampa – il massimo del radical chic italiota – ti informa che gli ex grandi quotidiani hanno sferrato l’offensiva contro i giovani renitenti alla vanga che rifiutano il lavoro per godersi il ricco reddito di cittadinanza sdraiati sull’amaca di fronte al mare. Come si può ripartire, se questi nemici della patria si sono adagiati nel comfort del dolce far nulla?

La soluzione è semplice, per la disinformazione di servizio: importiamo più migranti. Non quelli laureati che pretendono un lavoro in linea con gli studi e persino un salario adeguato. No, quelli vadano pure in Germania, in Francia, in Svizzera. Noi importiamo camerieri, inservienti, raccoglitori di pomodori. Disposti a fare quei lavori che i renitenti alla vanga italiani rifiutano per pigrizia. Il solito copione, insomma. Magari condito dalle dichiarazioni disperate di qualche imprenditore che non può più andare avanti perché i giovani italiani, al colloquio per l’assunzione, arrivano addirittura a chiedere informazioni sulla retribuzione e sui giorni di riposo. Qualcuno, sfrontato, osa persino far domande sull’orario di lavoro! Dove andremo a finire, di questo passo?
Poi, a rovinare la bella costruzione mediatica dei quotidiani di servizio e di Rai News 24, arriva un maledetto preside di un istituto alberghiero. Italiano, non di qualche Paese lontano. E spiega come funziona il generoso meccanismo imprenditoriale e mediatico. Le aziende – sottolinea il preside – ci chiedono giovani preparati, formati. Giusto, perché una ristorazione ed una accoglienza di qualità non si improvvisano. La scuola forma, più o meno bene, i ragazzi e al termine degli studi l’impresa si presenta ed offre 300 euro come retribuzione. Ricevendo, nella migliore delle ipotesi, una sacrosanta pernacchia.
E non solo perché il reddito di cittadinanza è superiore, ma perché i ragazzi che escono dall’alberghiero trovano con facilità un impiego, meglio retribuito, all’estero. Anche come lavapiatti a Londra guadagnano di più.

Così l’imprenditore si lamenta per la scarsa voglia di lavorare dei ragazzi, racconta che per lui prenderli rappresenta un costo, che dovrebbe essere pagato lui perché insegna un lavoro. Etc etc etc. E dunque lui, ma solo per amor di patria, è costretto a rivolgersi agli immigrati per tenere aperta un’attività in Italia. Certo, li paga poco, e dunque è dovere dello Stato (cioè di tutti gli italiani) pagare le tasse per garantire un tetto e tutti i servizi a chi, lavorando per pochi spiccioli, non può permetterseli.
Se poi la clientela fugge, a causa di una cucina pessima e di un servizio indecente, si potrà organizzare una nuova campagna mediatica per imporre agli italiani il divieto di pranzare a casa. Anti igienico, anti salutistico, politicamente scorretto, sessista: il pranzo casalingo diventerà il male assoluto.
4 commenti
Purtroppo in Italia ci sono troppi ragazzi che senza studiare hanno ottenuto la laurea oppure hanno conseguito un diploma, pertanto non sono preparati.
Inoltre la maggioranza dei giovani che sono stati abituati ad essere promossi senza studiare, una volta che hanno terminato la frequenza delle scuole, non vogliono impegnarsi e lavorare seriamente, perché richiederebbe un certo impegno e forse anche un po’ di fatica, quindi scelgono gli impieghi statali, dove si otterrà ogni mese lo stipendio senza fare nulla.
Adesso hanno anche la possibilità di ottenere il reddito di cittadinanza, un sussidio ignobile, creato e voluto da un partito composto di nullafacenti,.
Quindi in Italia chi non ha voglia di lavorare è il benvenuto !!!
Lo anno capito tutti gli immigrati clandestini che ogni giorno sbarcano in Italia, dove potranno vivere senza lavorare !!!
Ormai i giovani capaci e competenti, se cercano un lavoro serio devono andare all’estero.
Purtroppo in Italia ci sono troppi ragazzi che senza studiare hanno ottenuto la laurea oppure hanno conseguito un diploma, pertanto non sono preparati.
Inoltre la maggioranza dei giovani che sono stati abituati ad essere promossi senza studiare, una volta che hanno terminato la frequenza delle scuole, non vogliono impegnarsi e lavorare seriamente, perché richiederebbe un certo impegno e forse anche un po’ di fatica, quindi scelgono gli impieghi statali, dove si otterrà ogni mese lo stipendio senza fare nulla.
Adesso hanno anche la possibilità di ottenere il reddito di cittadinanza, un sussidio ignobile, creato e voluto da un partito composto di nullafacenti,.
Quindi in Italia chi non ha voglia di lavorare è il benvenuto !!!
Lo hanno capito tutti gli immigrati clandestini che ogni giorno sbarcano in Italia, dove potranno vivere senza lavorare !!!
Ormai i giovani capaci e competenti, se cercano un lavoro serio devono andare all’estero.
Purtroppo in Italia ci sono troppi ragazzi che senza studiare hanno ottenuto la laurea oppure hanno conseguito un diploma, pertanto non sono preparati.
Inoltre la maggioranza dei giovani che sono stati abituati ad essere promossi senza studiare, una volta che hanno terminato la frequenza delle scuole, non vogliono impegnarsi e lavorare seriamente, perché richiederebbe un certo impegno e forse anche un po’ di fatica, quindi scelgono gli impieghi statali, dove si otterrà ogni mese lo stipendio senza fare nulla.
Adesso hanno anche la possibilità di ottenere il reddito di cittadinanza, un sussidio ignobile, creato e voluto da un partito composto di nullafacenti,.
Quindi in Italia chi non ha voglia di lavorare è il benvenuto !!!
Lo hanno capito tutti gli immigrati clandestini che ogni giorno sbarcano in Italia, dove potranno vivere senza lavorare !!!
Ormai i giovani capaci e competenti, se cercano un lavoro serio devono andare all’estero.
Speriamo che adesso arrivi una riforma della scuola dove occorra impegnarsi per proseguire gli studi e venga cancellato il Reddito di Cittadinanza.
Scusami, ma se io lavoro devo essere pagata, non certamente vado a lavoro per andare in missione. Per questo sono scappata all’estero, mi volevano dare unno stipendio in base alle mie circostanze e non in base al contratto. Mi chiedevano se vivevo con i miei, così da togliere almeno 500/600 euro di stipendio, perché non sono io apagare il pigione o l’affitto ma i miei, e secondo il ragionamento del datore sembrava giusto toglierli, solo perché vivo con miei. Se uno va a lavoro deve essere pagato ed è un diritto, non mettiamo la questione del reddito di cittadinanza.