A volte le opportunità permettono di smentire le previsioni. Allorché, nel 2011, Pietro Ferrero morì d’infarto in Sud Africa mentre si allenava in bicicletta, ad Alba si mescolò il dolore per la scomparsa del primogenito di Michele Ferrero con la certezza che Giovanni, il fratello più giovane, avrebbe condotto il colosso dolciario alla immancabile rovina. O, tutt’al più, alla cessione del gruppo alla Nestlè.

Certo, il patriarca Michele, fondatore dell’azienda di Alba poi trasformata in un gruppo internazionale, era ancora vivo. Ma era chiaro a tutti che, con la scomparsa di Michele, la fine sarebbe stata questione di mesi. Anche il patriarca se n’è andato, nel 2015, e Giovanni ha subito provveduto a cambiare radicalmente le strategie del gruppo.
Michele voleva – da buon piemontese radicato nella terra, anche se da decenni trasferito all’estero – una crescita senza sbalzi, senza salti, esclusivamente per linee interne. Le acquisizioni non gli piacevano.
Giovanni, appena assunto il comando, ha iniziato una politica di acquisizioni, anche rilevanti, in varie parti del mondo. “A l’è fol”, commentarono con compatimento nell’ex piazza Savona ora intitolata a Michele Ferrero: distruggerà in un attimo ciò che il padre ha costruito. Un’acquisizione dopo l’altra. Ed il gruppo è cresciuto. “Bella forza, se allarghi il perimetro del gruppo è evidente che il fatturato cresce”. Ma la Ferrero ha aumentato le dimensioni senza rinunciare alla solidità. E sono pronti nuovi progetti, nuove iniziative, nuove sfide.

Mica male per chi era considerato inadeguato, più attento ai divertimenti che all’azienda. Ora in piazza, ad Alba, si è passati dalla paura all’ottmismo, dallo scetticismo alla stima. Un passo per volta, come in fondo è giusto che sia. Il rispetto lo si conquista facendo, non ereditando.
Il passaggio generazionale è stato brillantemente affrontato e superato. Si può guardare al futuro con la consapevolezza che si può raggiungere il successo anche scegliendo strade diverse da quelle percorse in passato. A patto di possedere qualche piccola qualità: l’intelligenza ed il coraggio.