Stiamo perdendo il lume della ragione. Non c’è altro da dire.
La magistratura di Brindisi presenta una richiesta di oscuramento del portale Butac (BufaleUnTantoAlChilo), uno dei più famosi siti italiani di debunking, a seguito di una querela per diffamazione presentata da un medico iscritto all’Ordine, noto per le sue pratiche olistiche. Motivazione: un articolo considerato “diffamatorio”, pubblicato nel 2015.
Il sequestro preventivo è avvenuto a opera della Procura di Bologna e sui social, gli utenti solidarizzano tutti con il gestore Michelangelo Coltelli.
Paolo Attivissimo, giornalista, consulente informatico e cacciatore di bufale in un post rilascia aggiornamenti costanti.
Il portale si occupa da sempre di smascherare ogni genere di bufala pubblicata in rete, fornendo dati, numeri e fonti certe a supporto delle argomentazioni riportate.
Una censura inspiegabile, che contribuisce a rendere Butac un vero e proprio “fenomeno” mediatico.
Un tentativo di chiudere la bocca a chi (fortunatamente) ha migliaia di voci pronte a gridare.
Da qualche ora, BUTAC è offline causa sequestro preventivo da qualche ora. Stiamo lavorando con i nostri avvocati per il dissequestro. Abbiamo fiducia nelle istituzioni con cui abbiamo più volte collaborato quando richiesto.
Lo staff di https://t.co/DxJW2hyIJA
— BufaleUnTantoAlChilo (@butacit) 6 aprile 2018
Primi dettagli sul sequestro del sito di debunking https://t.co/gyC40A8j7Q https://t.co/ZcQL2kyqzK
Se potete, fate un segno di solidarietà a @butacit
— Paolo Attivissimo (@disinformatico) 6 aprile 2018
Questa mattina il sito dei colleghi di Butac è stato messo sotto sequestro. La vicenda riguarda una querela per un articolo del 2015 in cui non c'era richiesta di sequestro.
— David Puente (@DavidPuente) 6 aprile 2018
La reazione di Enrico Mentana: