Per essere ben fumata, la pipa ha bisogno di un certo numero di accessori, alcuni dei quali indispensabili.
E visto per che per fumarla bisogna accenderla sarà necessario munirsi o di fiammiferi o di un accendino. In entrambi i casi bisogna avere la cura di non usare nulla che possa alterare l’aroma del tabacco e di conseguenza quello della pipata. Di conseguenza vanno evitati sia i cerini sia gli accendini a benzina.
Per quanto riguarda i fiammiferi, ideali sono gli svedesi. In mancanza di quelli prodotti in Svezia che sono più lunghi e forniscono una fiamma di maggiore durata – se fate un salto in Svizzera fatene una buona scorta, tanto non pagano dazio alla dogana… – vanno benissimo anche quelli che si trovano nelle nostre tabaccherie. I più comuni sono importati dalla Polonia (sic!). In alternativa si possono usare i comunissimi fiammiferi di legno da cucina. Sono adatti alla bisogna e si trovano ovunque, anche se ormai per accendere i fornelli non li usa più nessuno.
Per quanto riguarda gli accendini esistono quelli specifici da pipa con la fiamma che, invece di fuoruscire dall’alto, esce di lato. Ne esistono di vari tipi, dimensioni e prezzo. Personalmente ritengo che i comuni usa e getta – non quelli antivento – possano essere una valida alternativa, e certamente molto meno costosa. È pur vero che rischiano di bruciacchiare e annerire il bordo del fornello, un inconveniente per evitare il quale basta usare un po’ di attenzione; ma volete mettere la comodità!
Altro accessorio indispensabile è il curapipe. I più comuni sono in metallo e muniti di tre accessori: un pigino per premere la cenere durante la fumata, un cucchiaino o un coltellino non affilato per svuotare il fornello al termine della pipata, e uno spuntone. Quest’ultimo è quasi del tutto inutile: dovrebbe servire per liberare il cannello dalle impurità che impediscono un buon tiraggio. Ma le dimensioni variabili delle pipe il più delle volte non si adattano a un efficace utilizzo di questo accessorio. I primi due, invece, sono irrinunciabili, a meno di non voler spingere la cenere con il dito, una pratica che ovviamente è poco salutare e piuttosto antipatica: per dirla tutta, ci si brucia. Anche il cucchiaino risulta utilissimo: ritengo la pratica di battere la pipa sul bordo di un posacenere o sul tacco della scarpa poco rispettosa nei confronti di un oggetto che nasce per procurare piacere, e che in quanto tale va usato con cura. Inoltre si corre il rischio – anzi, si ha la certezza – di danneggiare irreparabilmente il bordo del fornello. Esistono vari modelli di curapipe, dai più economici ai più cari. Secondo il mio parere i più utili sono quelli cecoslovacchi: costano pochissimo e sono funzionali. Il che vi permetterà di comprarne più di uno: non avete idea di quanto sia facile perderli…
Per la pulizia delle pipe sono indispensabili anche gli scovolini. Due le categorie principali: i normali e gli abrasivi. Sono utili entrambi: i primi per le pulizie ordinarie, quelle che si fanno dopo due o tre pipate, gli altri per quelle straordinarie. Spesso si intingono in liquidi appositi per una pulizia più approfondita. Li ho usati una volta sola; poi ho sostituito questi solventi con un buon distillato. Io preferisco un Whisky non dozzinale, ma voi potete usare quello che vi piace di più. Dopo questa operazione, però, lasciate asciugare bene la pipa prima di riempirla ancora.