Tra un immancabile piagnisteo e l’altro, l’agricoltura italiana sta attraversando una fase positiva grazie al virus. Gli italiani agli arresti domiciliari riscoprono il piacere di fare acquisti nelle piccole botteghe, oltre che nei supermercati.
La spesa è l’unica forma di evasione per chi non ha trasformato il criceto in un piccolo cane da accompagnare in passeggiata.
Se poi i negozianti evitassero di lucrare sulla situazione, alzando i prezzi, non sarebbe male. Anche perché, con una politica di prezzi lungimirante, creerebbero le condizioni per la fidelizzazione della clientela. In caso contrario, una volta terminata la reclusione, i consumatori torneranno a rifornirsi nei mercati e supermercati.
Ma pretendere lungimiranza dai negozianti appare eccessivo. Tanti, benedetti e subito. Del doman non v’è certezza.
Lo stesso vale per i piccoli produttori. Perché i delatori che controllano i passi dei vicini protestano quando vedono i pensionati far la spesa tutti i giorni. Dovrebbero provare, i delatori, ad addentare il pane vecchio di un giorno con la dentatura degli anziani. Soprattutto di quelli che non riescono a permettersi le troppo onerose cure odontoiatriche. A parte rare e meritorie eccezioni, il pane diventa immangiabile dopo sole 24 ore. E dal momento che le eccezioni esistono, significa che è possibile panificare in modo tradizionale. Ma non lo si fa. Oppure si trasforma il pane in un prodotto di lusso, da 10 euro al kg. Non è certo per i pensionati.
I delatori dovrebbero poi rendersi conto che, ad una certa età, diventa difficile trasportare a mano la spesa settimanale. Magari affrontando anche le scale nei palazzi senza ascensore. Con scatolette, bottiglie, verdure. E la spesa online non funziona. In attesa delle consegne, nelle grandi città, l’anziano può morire di fame.
Ma forse è proprio quello che si vuole. Nascondendo tutto dietro una falsa attenzione. Ora si ipotizza una riapertura a scaglioni delle città, lasciando uscire i più giovani e mantenendo in galera i più anziani, quelli che avrebbero più bisogno di respirare all’aria aperta, quelli che avrebbero più bisogno di passeggiare. Invece li si condanna a morte in casa, in modo da evitare che affollino gli ospedali.
È la logica olandese. Se non sei più utile puoi anche crepare. Se rappresenti un costo, anzi, devi crepare. Non ha importanza se hai trascorso la vita a lavorare, a produrre, a mantenere un apparato statale inutile ed al servizio degli speculatori. Ora non puoi pretendere di utilizzare le strutture sanitarie che hai pagato con il tuo lavoro. Muori a casa tua, senza disturbare. Però bisogna raccontare che lo facciamo per te. Perché l’ipocrisia, quella, non muore mai.