Anziani malati che uccidono madri ancora più anziane. Pensionati che, di fronte alla malattia di uno dei due, reagiscono con omicidio e suicidio. Genitori non più giovani che uccidono il figlio disabile prima di darsi la morte
Tutti gesti d’amore che nulla hanno a che fare con la gelosia, con il possesso o con un raptus perché, molto più semplicemente, sono dettati dalla disperazione e dalla lucida consapevolezza che non ci si può più affidare al sostegno pubblico.
Il fallimento dei servizi sociali, della sanità è tutto in questi gesti estremi, finali
Pensioni da fame che non permettono di affrontare le malattie e la certezza, per chi ha malattie terminali, che lasciare un anziano nelle mani del servizio pubblico equivale a rendere inaccettabili e indegni gli ultimi mesi di vita dell’anziano che rimane.
La disumanità della logica di mercato, dei conti Inps, della mentalità dei Boeri di turno
Se non si è più utili al mercato non si ha più diritto ad una vita dignitosa, al rispetto. Non ha importanza se si è stati utili PRIMA, ciò che conta è che si è diventati non solo superflui ma pure dannosi per i conti pubblici. Bisogna morire negli ultimi giorni di lavoro, ma non in azienda per non rallentare la produzione.
Gli anziani in difficoltà non possono contare sui 35 euro giornalieri previsti esclusivamente per chi si occupa dei migranti. Gli stranieri sono risorse, gli anziani sono un peso. E sono un peso i disabili che hanno il cattivo gusto di sopravvivere ai propri genitori, affidandosi al sostegno pubblico.
La situazione è destinata a peggiorare ulteriormente
I giovani italiani che fuggono all’estero abbandonando i genitori sanno benissimo che chi resta riuscirà a cavarsela sino a quando la coppia sarà unita e potrà sostenersi a vicenda. Poi sarà l’inizio del calvario in ricoveri che quando sono di buon livello hanno rette eccessive per la media delle pensioni italiane.
Quindi bisogna accontentarsi di strutture inadeguate, parcheggi in attesa di una morte sempre più auspicata.
L’aumento di omicidi-suicidi è solo la risposta di chi non accetta una vecchiaia di disperazione e senza dignità. Nell’indifferenza dei servizi sociali e per la gioia dei conti dell’Inps.
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È vero. Ma anche prima di scelte estreme le famiglie non hanno un appoggio valido per gestire gli anziani con malattie mentali o con malattie rare. Diventa un peso enorme e non è neppure facile chiedere un amministratore di sostegno o un tutore legale perchè rivolgersi al tribunale costa, i tempi sono lunghi ed il sostegno è comunque insufficiente. Per i giovani che restano si prospetta di doverli accudire da soli e senza un posto fisso per garantirsi entrate sicure: dato che i decessi tra i baby boomers sono in crescita, i loro figli possono facilmente trovarsi da soli e doversi sacrificare la vita ingiustamente