Dopo lo schifo per quattro delinquenti che ammazzano un ragazzino, è l’ora del disgusto per il branco di cialtroni che fingono stupore e indignazione. “Ma dove siamo finiti, signora mia?”. Già, dove siamo finiti? E, soprattutto, perché ci siamo finiti? Magari perché le aggressioni si sono moltiplicate in ogni parte d’Italia con i magistrati che non mandano in galera nessuno. Tanti contro uno, bande di giovani deficienti che assaltano donne e anziani con la certezza dell’impunità. Spacciatori bloccati da polizia e carabinieri e subito dopo tornati al loro lavoro di venditori di morte. Tutto lecito, tutto permesso.
Le foto degli assassini ripropongono le immagini di Gomorra. Si è esaltata come capolavoro una serie televisiva che si è trasformata in un’apologia del crimine. Si sono idolatrati degli spacciatori di rumori scambiandoli per musica, con testi che invitano alla violenza, allo stupro, alla droga. Si è esaltato il non far nulla ed il tirare a campare con espedienti che, immancabilmente, rappresentavano una violazione delle regole. Non si studia perché la scuola non insegna ma promuove ugualmente, e gli insegnanti alzano i voti per aiutare i peggiori a danno di chi si è impegnato. Chi non ha capacità, chi non ha un briciolo di cervello, è costretto a ricorrere ai muscoli. La prevaricazione come rivalsa per la propria stupidità, come vendetta per sentirsi più stupidi.
Ed il sistema è pronto a difendere gli stupidi per paura non della loro violenza ma dell’intelligenza delle vittime. Uno vale uno, e se non si compete sull’intelligenza, il sistema degli Incapaci è costretto a tutelare gli idioti violenti. In più si è tolto alle vittime il diritto alla difesa, alla risposta. I gomorristi hanno il diritto a delinquere, le persone oneste non possono replicare. E adesso i buonisti dell’ultima ora si stupiscono delle conseguenze. Non capiscono la correlazione tra esaltazione del crimine e violenza reale. L’importante era vendere libri, far ascoltare canzoni, far seguire le serie tv. Contava solo il business, contava solo la trasformazione in eroi di mentecatti disadattati. Quelli che fanno sentire dei genii persino scrittori plagiatori, cantanti senza voce, attori patetici. I cialtroni hanno bisogno di un pubblico. Ed i violenti senza cervello sono il pubblico perfetto.