Prima o poi il reddito di cittadinanza sarà in vigore, legato all’attività dei famigerati centri per l’impiego.
E le Regioni anti governative stanno già facendo polemica sull’impossibilità di far funzionare il meccanismo.
Ricordando, tra l’altro, che i centri per l’impiego sono di competenza regionale.
Appunto. Con che faccia gli assessori in carica protestano contro il provvedimento voluto dal Movimento 5 Stelle se il fallimento delle politiche per il lavoro è responsabilità regionale?
La media di collocamenti attraverso i centri per l’impiego varia tra le 3 e le 6 persone all’anno per ogni addetto. Una vergogna.
Gli assessori conoscono perfettamente questi dati e avrebbero dovuto capire che la gestione regionale del settore era disastrosa. Ma non hanno fatto nulla per cambiarla. Rapporti malati, incancreniti, impedivano una inversione di tendenza che portasse a qualche risultato meno che indecente. Invece nulla di nulla.
I centri per l’impiego si sono trasformati in strutture parassitarie, in centri di clientelismo utili solo per dare uno stipendio a chi ci lavorava. Anzi, a chi ogni mattina si sedeva in ufficio, visto che con un collocamento riuscito ogni due mesi diventa difficile parlare di lavoro.
Ed ora si cerca di rinviare sine die la manovra? Perché? Se si tratta di un boicottaggio politico per penalizzare i pentastellati, si può persino capire lo sporco gioco di qualche assessore. À la guerre comme à la guerre.
Ma forse non si tratta di dispetti politici, bensì del tentativo di nascondere i propri fallimenti ed eventuali rapporti poco trasparenti.
Certo, anche chi prende lo stipendio per sedersi in una sede dei centri per l’impiego non sarà particolarmente felice all’idea di un cambiamento che, magari, lo obbligherà a trascorrere il tempo in ufficio persino lavorando.
È così bello restare a guardare da un lato della scrivania questa umanità disperata alla ricerca di una occupazione. Perché affannarsi se si può restare tranquilli a far nulla, sicuri della retribuzione a fine mese? Perché impegnarsi se si può sempre scaricare ogni responsabilità su una anonima macchina burocratica?