Per migliorare il Natale dei torinesi sono state ripristinate le limitazioni alla circolazione delle auto Diesel non di ultimissima generazione. Lo fanno per il nostro bene, ovviamente. Come sempre, come tutto. Perché l’inquinamento fa male e la droga fa bene. In caso contrario si accorgerebbero delle sempre più numerose aree di libero spaccio.
E fa bene andare in bicicletta. Anche se il servizio To-bike è scomparso. Così come scompaiono ogni giorno le biciclette, rubate e poi rivendute nell’indifferenza generale delle sedicenti istituzioni. Ma i furti, probabilmente, fanno bene all’economia ed alla salute dei ladri.
Ovviamente fa bene alla salute aspettare alle fermate 20/30 minuti in attesa che arrivi il tram o l’autobus. Così non si sta al chiuso e si riducono i rischi di contagio. Chi erano i grandi esperti che andavano in tv a strillare contro chi usciva di casa incurante del virus nascosto dietro il cantone o acquattato tra gli alberi?

Ma, in fondo, anche le attese sono predisposte per la nostra salute. Perché spingono ad andare a piedi, meglio se dopo aver regolarmente pagato l’abbonamento Gtt, invece di rimanere ad aspettare al freddo, sotto la pioggia o durante una nevicata. E per il bene dei sudditi il prezzo del biglietto extraurbano verrà rincarato.
Forse fa bene alla salute anche utilizzare i monopattini, magari sul marciapiede, magari investendo i pedoni che non avevano aspettato l’autobus. Si chiama selezione naturale, tanto nessuno controlla perché ci sono già da verificare i Green Pass.
E per il nostro bene vengono favorite le chiusure dei negozi tradizionali. Perché il termine “tradizionale” appare poco corretto politicamente. Dunque serrande abbassate, e poi si elimineranno i mercati rionali: già adesso il Comune ha fatto costruire intorno supermercati, discount, centri commerciali. Per distruggere un commercio troppo vecchio e regalare clienti ad Amazon. Tanto i posti di lavoro si creano ogni giorno, a Torino.
Poi, però, tutti gli esperti del nostro bene si ritrovano alle prese con una città in declino, che perde abitanti, che ha una qualità della vita modesta, che non attrae cervelli ma solo braccia, che fa fuggire i giovani preparati, che economicamente è in difficoltà e culturalmente esiste solo sui media locali. E non capiscono, gli esperti. Non riescono a spiegarsi perché il mondo non corra a Torino per vivere in una realtà così attenta al bene dei sudditi.
Già, non capiscono..