Va beh, non sarà proprio una balena bianca. Anzi, assomiglia di più ad un pesciolino rosso appena schiarito da una pennellata di vernice. O, forse, è la vernice rossa che sta sbiadendo ed i nostalgici della Dc provano a tornare a nuotare. Non più in mare aperto ma in una boccia di vetro, con la speranza di ritrovarsi almeno in un acquario di piccole dimensioni. Un acquario che dovrebbe fornire Renzi, più ancora che Calenda, almeno secondo le analisi de Lo Spiffero.
Nostalgia canaglia, in ogni caso. Nostalgia per un tempo ormai lontano in cui si contava e ci si contava. Ora è meglio evitare la conta per non deprimersi. Però la vecchia guardia non vuole arrendersi benché il bugiardissimo Renzi non assomigli proprio a Napoleone. D’altronde restare in un PD a guida Schlein sembra davvero un po’ troppo, persino per chi è riuscito a sostenere D’Alema e Zingaretti, De Micheli e Cirinnà, Zan e Fassino.
Dunque si torna a sognare non un grande centro, ma almeno un centrino. Che avrà tempo per crescere, in vista delle elezioni politiche. Ma che avrà molto meno tempo per preparare alcune elezioni regionali e, soprattutto, le europee del prossimo anno. Ovviamente il pesciolino bianco punterà soprattutto sugli errori degli avversari. Sul diritto ai vizi privati di una sinistra priva di idee e sull’ossessione americana di una destra fluida di governo in perenne attesa del verbo di Washington.
Però, dopo, bisognerebbe anche provare a raccontare le proprie idee. E se sono quelle peggiori prese in prestito dai due schieramenti sulle ali, sarà difficile ottenere grandi risultati. Atlantisti, immigrazionisti, sostenitori del precariato e dello sfruttamento, tifosi del gender e della gentrificazione, legati ad una vecchia nomenclatura scomparsa definitivamente anche per ragioni anagrafiche, appassionati di un sistema di potere fallimentare. Non basta esser pronti a passare da uno schieramento all’altro in cambio di poltrone e strapuntini.
Anche perché i due schieramenti maggiori hanno imparato ad utilizzare lo specchietto per allodole rappresentato dalle liste civiche. Una evoluzione della vecchia Sinistra indipendente. Ora le civiche, piazzate in entrambi i casi verso il centro, servono per piazzare i fedelissimi di un presidente o di un sindaco, per farli eleggere senza passare attraverso i ricatti dei partiti di origine.
Dunque una formazione in più ha senso esclusivamente se diventa un laboratorio di idee e di proposte. Idee e proposte che non possono essere quelle di Calenda e Renzi.