Ancora lui, sempre lui. Trocino, il Berizzi del Corriere della sera. La Francia è in fiamme per la rivolta degli immigrati di seconda, terza, quarta generazione. E lui, l’antifà senza fascismo, si scatena per sostenere l’assoluta necessità di una invasione massiccia e continua. Ignorando le banlieues, ignorando le aggressioni sessuali di capodanno. Ignorando, soprattutto, la realtà del mondo del lavoro che renderebbe indispensabile l’arrivo, in Italia, di centinaia di migliaia di stranieri ogni anno.
Trocino cita l’esempio della Germania dove un criterio a punti favorisce l’arrivo e l’inserimento di stranieri laureati o con una particolare specializzazione. Ma si dimentica, il neo Berizzi, che laureati e specializzati non solo non vogliono lavorare in Italia, ma appena riescono se ne vanno. Compresi gli italiani. Si dimentica, Trocino, che le aziende italiane cercano stranieri per lavori sottopagati, non per offrire posizioni apicali ben retribuite. Si dimentica, il giornalista del Corriere, di tutti gli sfaccendati che – dopo essere sbarcati in Italia – stazionano davanti ai supermercati per chiedere l’elemosina da consegnare ai vari racket che agiscono indisturbati nel nostro Paese. Di coloro che bivaccano sotto i portici, davanti ai negozi, lungo i marciapiedi.
Con o senza permessi di soggiorno. Con o senza decreti di espulsione.
Dimentica le case occupate, le violenze, i soprusi, le mafie.
Ma, al di là di tutto, finge di ignorare i cambiamenti già in atto nel mondo del lavoro. L’intelligenza artificiale modificherà in modo radicale le professioni, le attività. Ed insieme alla crescente robotizzazione contribuirà ad eliminare molti posti di lavoro. Non soltanto quelli manuali. Così, seguendo i suoi fondamentali consigli, ci ritroveremo con milioni di disoccupati e disperati in più. Perché anche gli imprenditori italiani saranno obbligati ad adattarsi per non sparire.
E poi esiste un ultimo aspetto che, per le anime belle ed immigrazioniste dovrebbe essere il primo. Favorendo l’arrivo di medici, ingegneri, tecnici specializzati, menti sopraffine di ogni settore, si impoveriscono i Paesi di origine che hanno assoluta necessità di una classe dirigente di alto livello. È una forma di saccheggio culturale, di rapina, di impoverimento ulteriore di aree in difficoltà.
Ma la gauche immigrazionista è al servizio di chi sta cancellando i diritti sociali e, dunque, non si occupa del Sud del mondo non atlantista.