È curioso che il mandato di cattura della Corte dell’Aja contro Putin sia arrivato a pochi giorni dal ventesimo anniversario dell’inizio della Guerra del Golfo. Strana coincidenza. Come se qualcuno volesse far dimenticare le modalità con cui Stati Uniti e Gran Bretagna – con il sostegno di altri atlantisti – hanno scatenato una guerra che ha provocato ben più di 1 milione di morti.
Già, perché i criminali di Washington e Londra si erano inventati la solita crociata dei “buoni” per impedire al “cattivo” di turno l’utilizzo di mirabolanti armi di distruzione di massa. Che, ovviamente, non esistevano. Come ammesso, dopo aver provocato le immense stragi di civili, proprio dai “buoni”. Però, di tutti quei morti iracheni, agli imparziali giudici dell’Aja non è fregato assolutamente nulla. E neanche agli altrettanto imparziali giornalisti italiani, così entusiasti all’idea che il cattivissimo Putin possa venire arrestato e condannato, ma così indifferenti ai massacri atlantisti in Iraq. Così come erano stati indifferenti – ma in fondo entusiasti – per le bombe della Nato sulla popolazione serba.
Perché ci sono stragi e stragi. Se i “nostri amati padroni ed alleati” massacrano un milione di iracheni, va tutto bene e sono effetti collaterali di una iniziativa democratica. Se però gli “altri” uccidono qualcuno, allora le piangine della disinformazione si scatenano ed urlano la propria indignazione pretendendo castighi divini. Ma se gli Dei non ascoltano, possono bastare anche i giudici dell’Aja. E poi chi l’ha detto che l’imparzialità sia una buona cosa? Che la giustizia debba essere uguale per tutti?
Ovviamente la felicità dei chierici della disinformazione italiana non è legata all’effettiva carcerazione di Putin, altamente improbabile nella pratica. Certo, qualcuno crede che le proprie speranze possano trasformarsi in realtà, ma gli altri si accontentano degli effetti della decisione degli imparzialissimi giudici dell’Aja: il blocco di ogni tentativo di mediazione, di ogni volontà di arrivare ad una tregua. Dunque uno stop soprattutto rivolto alla Turchia ed alla Cina. Perché i filantropi non vogliono la pace, preferiscono far affari con i mercanti di armi.