Quasi 10mila ucraini morti o feriti, secondo l’intelligence britannica, nelle due prime settimane di controffensiva. Come successo delle strategie di Zelensky non è male. Anche perché nei giorni successivi le vittime sono aumentate sempre più rapidamente. E Kiev ha ordinato una nuova mobilitazione. Ma Agcnews riporta che solo una minima parte dei mobilitati si è presentata spontaneamente mentre le truppe di Zelensky sono andati casa per casa a caccia dei renitenti. Un segnale preoccupante, ovviamente ignorato dalle piangine dei TG italiani.
Così come viene ignorato un altro segnale che certamente non contribuisce a tenere alto il morale dei combattenti ucraini. Donne e bambini fuggiti in Europa occidentale, Italia compresa, hanno a volte iniziato una nuova vita. Con nuovi compagni. E senza più un grande desiderio di tornare in patria. Non proprio il massimo per chi viene obbligato ad andare a combattere.
Ma ci sono novità anche sul fronte opposto. Il Cremlino – scrive Libération – ha confermato che a fine giugno Putin ha incontrato i vertici della Wagner, compreso Prigozhin. E tutti hanno ribadito di essere fedeli a Putin e di voler proseguire a combattere per la Russia. Dunque i problemi sarebbero stati risolti e si riaffaccia il dubbio che tutto sia stato orchestrato per consentire a Putin di liberarsi di personaggi scomodi.