Sono riprese, sulla Rai, le puntate del “Collegio”, trasmissione fortemente diseducativa che mostra adolescenti di oggi inseriti in un finto collegio del passato. Collocato, quest’anno, nel 1958. Ovviamente di autentico, anche tra i ragazzi, c’è molto poco. Tutti aspiranti influencer per lo meno a livello territoriale o, forse, di condominio. Difficile credere, nonostante l’infimo livello della scuola odierna, che quattordicenni/diciassettenni possano essere davvero così ignoranti.
Dunque si esasperano tutti i difetti per far scena, per attirare le telecamere su di sé, nella piena consapevolezza di essere protagonisti di uno show. Ed allora la maleducazione diventa uno strumento per conquistare la scena, gli innamoramenti sono autentici come le promesse elettorali, le risposte cretine sono il modo per battere la concorrenza dei compagni di classe. Forse sono autentiche le lacrime versate senza sosta e senza ritegno. A testimonianza di uno spaccato di gioventù viziato, moralmente fragile, mentalmente disadattato. Crisi isteriche per un taglio di capelli, per un menu non gradito, per un abbigliamento non in linea con la propria immagine di sedicenti “personaggi”.
Ma se la tv (pubblica e mantenuta con il denaro estorto ai contribuenti) offre un simile squallido spettacolo, la realtà a volte appare decisamente migliore. Una scuola elementare di Baselga di Pinè ha deciso di puntare sull’educazione economica e finanziaria legata all’educazione tout court. Gli scolari riceveranno finte monete sulla base del comportamento e del rendimento scolastico. E potranno acquistare piccoli oggetti utili per la scuola, mettendo il denaro in comune con uno o più compagni. Al di là dell’aspetto comunitario, l’idea dei premi era già presente nel libro “Cuore” di De Amicis. Un ritorno ad una scuola seria, rispettosa, formativa.
Mentre a Pergine Valsugana una scuola media ha deciso di far conoscere agli studenti la geopolitica, in modo che possano avere un’idea di massima di ciò che sta succedendo nel mondo tra guerre e terrorismo con le conseguenze che, ciascuno di loro, può vedere in casa con bollette alle stelle, riduzione dei consumi, timori dei genitori. Certo, il rischio è che ragazzini delle medie possano smascherare le menzogne dei giornalisti di regime. Che siano in grado di capire e non si abbandonino al terrore imposto dal governo. Evitando, dunque, di dover ricorrere allo psicologo offerto dal regime.
Episodi, certo. Non una prassi generalizzata. E non è un caso che siano scuole del Trentino, ossia il territorio dove i risultati scolastici sono nettamente migliori rispetto alla media italiana.
1 commento
quando la RAI deve realizzare un programma lo calibra in modo che sia gradito ai propri spettatori.
Quindi se si rivolge ai giovani pensa bene a fare uno spettacolo per idioti.
Questa è la triste realtà in cui noi viviamo