Dopo aver assestato un colpo durissimo all’economia tedesca, imponendo l’applicazione delle suicide sanzioni contro la Russia, ora gli Stati Uniti attaccano nuovamente Berlino perché il governo sta cercando di salvare la Germania attraverso i rapporti economici con la Cina. Ovviamente l’attacco di Washington è mirato all’Europa intera, anche se gli atlantisti non lo capiscono o fanno finta di non capirlo, poiché la Germania è il mercato di riferimento di tutti i principali Paesi europei, a partire dall’Italia.
Le critiche statunitensi al cancelliere Scholz partono proprio da una concezione del mondo arrogante e che dovrebbe essere insopportabile a chi si definisce patriota e sovranista. La Cina, tuonano da Washington, ha una visione multipolare. Vorrebbe modificare gli equilibri internazionali ed ha pure la forza per farlo. Mentre, secondo i padroni statunitensi, il mondo deve continuare ad avere un unico polo di riferimento. Quello di Washington, ovviamente. E non si possono tollerare governi che, per interessi dei rispettivi popoli, collaborino con chi intende infrangere l’ordine imposto dall’imperialismo yankee.
Dunque bisognava metter fine all’epoca del gas russo a buon mercato che favoriva il rafforzamento della Germania e di tutta l’Europa. Finalmente costretta, ora, a comprare gas liquefatto statunitense a prezzi folli che rendono meno competitiva l’industria europea. E, di conseguenza, anche il prezzo del gas in arrivo da altri Paesi è aumentato, in linea con il listino di Washington.
Scholz, però, ha cercato di compensare almeno in parte il disastro puntando sul mantenimento dei rapporti con Pechino, aumentando l’interscambio in alcuni settori strategici. Ed allora è scattata la reprimenda nordamericana che può contare su politici atlantisti anche a Berlino. Pronti a sacrificare il futuro dei tedeschi, e di conseguenza dell’intera Europa, pur di far contenti i padroni di Washington. Scholz, che non è un genio e neppure un cuor di leone, oscilla tra aperture a Pechino sui porti e chiusure sulla produzione di semiconduttori. Nel frattempo la locomotiva tedesca rallenta, si ferma, arretra. Si vedrà se la repressione in salsa atlantista, dunque con manganellate buone ed educative, sarà sufficiente a bloccare le probabili proteste nei prossimi mesi.