Anche RimbamBiden si è accorto che gli atlantisti si stavano isolando sempre più a causa della loro arroganza. Ed i suoi burattinai sono corsi ai ripari. I primi segnali si iniziano a vedere. L’Arabia Saudita, su iniziativa della Cina, migliora i rapporti con l’Iran che è sempre più vicino alla Russia? E gli Stati Uniti fanno pressione sugli Emirati Arabi affinché comincino ad incrinare i rapporti con Riad. Si rischia uno scontro armato? Per il momento no, ma nel caso i mercanti di armi stapperebbero champagne anche nei Paesi arabi.
Gli altri segnali arrivano dalla Turchia. Che prima ha deciso di prendere a schiaffi i russi violando gli accordi relativi ai prigionieri di Azov. Poi ha dato il via libera ai nuovi ingressi scandinavi nella Nato. E, infine, ospita una velleitaria riunione dei circassi che vogliono creare uno stato indipendente ed anti russo nel Caucaso.
Il tutto mentre è in preparazione l’incontro tra Erdogan e Putin, con il primo sicuro di poter convincere il secondo sulla ripresa dell’accordo per l’export di grano e mais dell’Ucraina.
Ovviamente Erdogan ritiene che qualche schiaffetto oggi e domani non rappresenti una provocazione ma solo un simpatico modo per alzare il prezzo. Mentre, sul fronte opposto, punta ad ottenere il via libera di Bruxelles per l’ingresso nell’Unione europea.
Un ingresso che non sarebbe di facile gestione. E non per questioni religiose ma perché la Turchia rappresenterebbe il primo esercito dell’UE e avrebbe diritto ad un numero di europarlamentari superiore sia a quello italiano sia a quello francese. Con tutto ciò che comporterebbe come peso politico nell’Unione.