Vatti a fidare degli americani, degli “alleati” americani. E non è solo la vicenda della commessa dei 12 sottomarini nucleari scippata al povero Micron. Dopo la fuga dall’Afghanistan e l’attentato suicida all’aeroporto – con più di 100 morti compresi 13 marines statunitensi – RimbamBiden aveva promesso di vendicarsi. E subito era partito un attacco che aveva eliminato un pericoloso esponente dell’Isis, responsabile di aver ideato l’attentato allo scalo aereo.
Subito i non atlantisti con paraocchi si erano chiesti perché, se si conosceva l’ideatore dell’attentato, non lo si era colpito in precedenza.
Poi gli afghani avevano assicurato che nel bombardamento con un drone americano erano morti anche donne e bambini. Un errore immediatamente smentito dagli Usa, secondo cui i droni colpiscono in modo chirurgico, evitando danni collaterali.
Ancora qualche giorno ed i “danni collaterali” sono stati ammessi. Ovviamente RimbamBiden ed i suoi erano dispiaciuti ma, si sa, a volte l’operazione chirurgica assomiglia più alla macelleria. Finito qui? Macché, ora si è scoperto che si era proprio sbagliato obiettivo. Il drone non ha colpito un capo dell’Isis bensì un collaboratore degli americani che, insieme alla famiglia, cercava di raggiungere l’aeroporto per fuggire negli Usa. Tutti morti. Donne e bambini compresi. Colpevoli di essersi fidati degli americani e di RimbamBiden.
Come da copione il presidente esprime il solito cordoglio e volta pagina, cercando di far ingoiare ai francesi la fregatura australiana. Per il momento, tanto per cambiare, gli americani hanno espresso piena comprensione per l’arrabbiatura transalpina. Ma gli affari sono affari e Micron può strillare finché vuole. Tanto c’è sempre il duo Draghi-Mattarella ad applaudire qualsiasi cosa faccia la Casa Bianca.