Sofia Goggia è tornata, Dominik Paris è una certezza, Christof Innerhofer è sempre tra i primi.
Se i fine settimana dedicati a slalom speciale e gigante sono troppo spesso una delusione, soprattutto per i maschi dello sci italiano, quando si passa alla velocità tornano le soddisfazioni. Un buon viatico in vista dei mondiali di febbraio.
Paris si è imposto nella libera forse più affascinante, la Streif di Kitzbuehel, e ieri ha sfiorato il bis nel SuperG, piazzandosi terzo a 10 centesimi dal vincitore e a 2 centesimi dal secondo posto. Innerhofer, sfortunato quarto in discesa, è arrivato tra i primi anche in SuperG, seppur con qualche errore di troppo. Ma, in fondo, si tratta quasi di piazzamenti scontati da parte dei due campioni azzurri che hanno abituato a vittorie e piazzamenti.
Meno scontato il risultato di Sofia Goggia. Non per le qualità della ragazza, campionessa assoluta a livello mondiale, ma perché era alla prima gara dopo la frattura di inizio stagione. E invece Sofia, che voleva mettersi alla prova proprio in vista dei mondiali dal momento che l’infortunio le ha impedito di poter competere per la Coppa del mondo, ha conquistato subito due splendidi secondi posti a Garmisch sul Kandahar, in SuperG e discesa.
A quei livelli, ed a quelle velocità (con punte ben oltre i 100 km orari), un distacco di pochi centesimi fa la differenza sul podio ma non modifica il giudizio sulla qualità della prova e dell’atleta. Possono influire una infinità di fattori, da un leggerissimo cambiamento nelle condizioni della neve ad una folata di vento, ma Paris, Goggia ed Innerhofer restano campioni a prescindere dal gradino del podio o anche dalla posizione alle spalle dei primi tre.
E le loro prestazioni aiutano a dimenticare le prove non esaltanti del resto della squadra azzurra, Nadia Fanchini a parte. Che, comunque, può partire per i mondiali con la convinzione di poter fare bella figura non solo con i discesisti ma anche con le ragazze negli slalom.