L’Italia sportiva si esalta, legittimamente, per i trionfi degli atleti azzurri alle Olimpiadi di Tokyo. Beh, più che l’Italia sportiva ad esaltarsi è l’Italia tifosa. Non è proprio la stessa cosa, ma va bene lo stesso. Chi, invece, non avrebbe motivi per esaltarsi ed esultare troppo è quel Malagò che, da presidente del Coni, riesce a farsi intervistare più degli atleti che conquistano le medaglie. Roba che neanche “prezzemolo” Evelina Christillin.
Malagò dichiara, Malagò interviene, Malagò pontifica. Sproloquia sullo Ius Soli di fronte alla medaglia d’oro di un atleta che è italiano per Ius Sanguinis; assicura che una pallavolista italiana di colore è la più forte del mondo e la ragazza viene schiantata da una rivale della Serbia; ma, soprattutto, si lancia in proclami trionfalistici a proposito del numero di medaglie conquistate dall’Italia dimostrando di avere qualche problema con le proporzioni.
Certo, è in buona compagnia poiché i media di servizio si guardano bene dal fargli notare i numeri reali. Perché sarebbe crudele spiegare a Malagò che l’Italia ha lo stesso numero di medaglie d’oro della Nuova Zelanda che ha meno di un decimo degli abitanti. Che l’Australia ha più del doppio di ori con una popolazione che è meno della metà di quella italiana. Che il Giappone, con una popolazione doppia, ha più del triplo di medaglie d’oro. Che la Gran Bretagna, con poco più degli abitanti italiani, ha conquistato più del doppio di primi posti. Che abbiamo gli stessi ori dell’Olanda che ha un terzo dei nostri abitanti.
Ma la distrazione di massa prevede che Malagò ignori tutto questo e che i media di servizio si scatenino contro gli stranieri criticoni che non vogliono riconoscere la grandezza sportiva dell’Italia. Una grandezza che vale per i pochi sportivi, ma che non vale per un Paese che lo sport preferisce vederlo in tv invece di praticarlo. Perché la scuola di Azzolina e dei ministri come lei non sa neppure cosa sia, lo sport. E gli impianti sportivi sono stati l’alibi per immensi sprechi e ricchissime mazzette. Cattedrali nel deserto, spesso abbandonate e depredate.
Questo rende ancora più entusiasmanti i successi degli atleti, ma l’ultimo a doversi prendere i meriti è proprio Malagò, insieme ai politici che, nel corso dei decenni, si sono occupati di sport.
1 commento
Aggiungerei che quest’ anno la scuola italiana si è superata, obbligando alle maschere i ragazzi anche durante l ora di ed.fisica e,qui,si aprirebbe un capitolo lungo, che tornerebbe a toccare anche l eccesso di “zelo in sceneggiata mascherinata” di Tokyo.
Ma voglio,invece,sfiorare l area commenti, su Rai 2, poiché ieri sera si è raggiunto il ridicolo, quasi dileggiando un ospite ed il suo libro, di cui certamente non intendo prendere le difese, dato che, a R.Morelli e la sua Riza per tutti, non sono interessata, ma voglio solo dire che non mi è piaciuta affatto la Simeoni,a cui ha dato alla testa, evidentemente, l eccesso di parucchieri a disposizione, mentre tamponi e vaccini, evidentemente,sono salutari.
Inoltre c è una pillola dedicata al Giappone, ogni sera proposta da una
scrittrice italiana ,scelta,evidentemente(e pubblica libri ), perché piace a LaRepubblica.