Riflessioni sul foro di Davos portano a concludere che il sistema globale punta alla distruzione per alcuni o, forse, alla trasformazione dell’economia reale. Resterà il mantenimento dell’economia di mercato, e non potrebbe essere differentemente. Il tessile deve reinventarsi con i tessuti naturali: lana, canapa, lino quindi col Green e coi colori Green. Tutta la filiera andrà verso il Green e il riciclo.
Bisognerà investire per essere digitalizzati, per reinventare settori usando le energie rinnovabili. Si punterà su cosmesi, benessere e sistemi di navigazione green. E infatti forzeranno con il sistema fiscale per imporre tasse su chi inquina. I brevetti si concentreranno proprio sul green, sulla intelligenza artificiale, sui business method già brevettabili negli Usa e si vincerà solo facendo rete, come Markinvenio sostiene da sempre.

Le nanotecnologie saranno pure un grosso business. Restano infatti in Italia solo ingegneri e periti industriali, gli scalpelli del nuovo, sebbene l’istruzione europea e italiana si sia proprio accanita sugli istituti tecnici industriali distruggendoli. Al governo lo sapevano tutti e lo sapeva l’opposizione che è diventata europeista.
E lo sapeva Renzi che voleva i soldi per le aziende e non a pioggia. In soldoni il reddito di cittadinanza servirà per un breve periodo in cui troppi saranno per strada perché si reinventino, i navigators dovrebbero servire a indirizzare al lavoro.
Ma se in Italia la gente si disinteressa anche di dove vive, non studia, non si informa fuori dalla Rai, difficile che pivelli navigators siano capaci di capire dove va il mondo e di indirizzarci. Ecco perché a questo punto mandare i figli a prendersi le lauree brevi o a studiare secondo i programmi di stato significa destinarli ad una vita da riders. Ma potrebbe anche piacergli.