In Italia il Pil dell’automotive vale meno del 6%. Quello del turismo più del 13%. Se n’è accorto persino il lìder minimo ed è già un miracolo. Però per lui e la sua banda di dittatorelli dello Stato Libero di Bananas il settore strategico è quello dell’automotive.
Con la principale azienda del settore che ha spostato all’estero sede legale e sede fiscale.
Per gli esperti (la risata è legittima..) è dunque possibile lavorare fianco a fianco in fabbrica ma è un rischio esagerato respirare aria pulita passeggiando in un bosco di montagna. Forse perché, non essendo esperti, i dittatorelli sono convinti che nelle fabbriche si lavori ancora intorno alla catena di montaggio e a loro piace molto l’idea che i sudditi stiano alla catena. In casa o in fabbrica, purché incatenati.
Il turismo, invece, dà una pericolosa sensazione di libertà. E la libertà, per il lìder minimo e per i dittatorelli, è più pericolosa del virus. Dunque niente viaggi attraverso l’Italia, nessuna esplorazione rischiosa per raggiungere la propria casa acquistata con grandi sacrifici. D’altronde il lìder minimo è sostenuto anche dal sultano di Arcore, pronto a far indebitare ulteriormente l’Italia pur di tener chiusi hotel e ristoranti.
Riapriamo le industrie che produrranno articoli destinati a rimanere invenduti, perché povertà e tasse ridurranno i consumi, ma distruggiamo un comparto che vale il 13% del Pil ma che ha la colpa di liberare la mente ed i cuori dal terrore imposto. La vacanza consente di ristabilire i rapporti umani, ed i dittatorelli non vogliono perché non possono permetterselo. Le monadi non devono riunirsi. È più facile terrorizzare chi è solo, chi non si sente sostenuto da una comunità.
Non stupisce, quindi, che un grande aiuto al lìder minimo arrivi da quei governatori regionali che devono nascondere i propri errori. E che sono pronti a distruggere la propria regione pur di impedire che la libertà generi dubbi sul loro operato.