In occasione dell’anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina il quotidiano La Verità e il settimanale Panorama hanno fatto uscire il libro “Guerra senza fine” a firma di Toni Capuozzo e Francesco Borgonovo.
Il volume (pp. 95, €7,90), acquistabile soltanto in edicola in abbinamento con uno dei due giornali, mette insieme un breve saggio di Borgonovo, una sua intervista a Capuozzo, e una densa serie di articoli e interviste pubblicati su diverse testate nel corso dei giorni che ci separano da qual fatidico 24 febbraio 2022.
Capuozzo, ex militante di Lotta Continua, si è fatto le ossa nel difficile campo delle corrispondenze di guerra sul quotidiano omonimo, salvo poi collaborare con diverse testate fino a diventare vicedirettore del TG5, e a condurre il programma televisivo “Terra!”. Le sue corrispondenze dal Kossovo al Nicaragua, dall’Afganistan al Libano, hanno rappresentato negli anni un esempio di equilibrio e oggettività giornalistica rari; specie in un panorama editoriale che vede redattori che pontificano sui più vari argomenti rielaborando le informazioni, spesso non verificate, diffuse dalle agenzie giornalistiche.
Il giornalista friulano (nato a Udine nel 1948) è stato soggetto da un feroce fuoco di fila fina da quando, oltre un anno fa, cominciò ad esprimere le sue perplessità sui fatti che interessavano le regioni separatiste dell’Ucraina. Abituato a ragionare con la propria testa e in piena libertà, Capuozzo aveva pubblicato nell’aprile dell’anno scorso il libro “Russia e Ucraina – Un mondo a pezzi” che raccoglieva appunti, pensieri pubblicati sui social e interventi televisivi. Riflessioni che, lungi dal voler giustificare la guerra di aggressione scatenata da Putin, cercavano però di fare chiarezza sulla vicenda. È noto che, in occasione di un qualsivoglia conflitto, ragioni e torti non stanno mai da una parte sola. Le armi uccidono militari e civili di entrambe le parti, i bombardamenti e le distruzioni ci sono sull’uno e sull’altro fronte. Ma visto che Capuozzo non appariva allineato con la narrazione a senso unico che ha caratterizzato non solo i nostri media, ma tutti quelli che fanno parte del cosiddetto mondo Occidentale, gli attacchi e le accuse di essere filoputiniano si sono scatenate su di lui in modo del tutto ingiustificato.
In questo libro, composto a quattro mani con un altro giornalista che ama ragionare al di là dei preconcetti come Francesco Borgonovo, si cerca di fare chiarezza su quanto i due giornalisti sostengono da tempo: vale a dire che questa guerra, che tiene tutti noi con il fiato sospeso, ha aspetti e necessita di chiavi di lettura più complessi di quanto ci viene propinato quotidianamente dai media.
Per questo motivo vale la pena di scorrere le pagine di questo agile volumetto per ascoltare una versione dei fatti un po’ diversa da quella alla quale siamo abituati. Con lo scopo di consentire anche a noi di farci un’idea meno preconcetta e teleguidata su quanto sta succedendo sulla frontiera est della nostra cara e vecchia Europa.