Cos’hanno in comune un secchio, un maiale, un cane e il calcio? Apparentemente nulla, se non fossero tutti denominatori comuni per le guerre più strane mai avvenute sulla faccia della terra. Abbiamo già approfondito in un recente articolo la bizzarra guerra degli emù la quale sicuramente merita un posticino sul podio delle guerre più strane di sempre. Ma la guerra degli emù era solo l’antipasto. Andiamo a scoprire altri inusuali conflitti che hanno fatto la storia.
la guerra del secchio di legno
Adibita a poema da Alessandro Tassoni, la guerra del secchio di legno fu sicuramente una delle guerre più strane di sempre. Ebbe luogo tra il 1325 e il 1337. Le due fazioni, la città di Modena e la città di Bologna, si diedero battaglia per un semplice secchio di legno. Pare che una banda di modenesi in visita a Bologna avesse volutamente rubato un secchio di legno per schernire i guelfi bolognesi. Bologna, orgogliosa e ferita, dichiarò guerra aperta a Modena e gli scontri continuarono per dodici anni tra scaramucce, tornei e pestaggi.
Il secchio non fu mai recuperato e ancora oggi è esibito con orgoglio all’interno di un campanile modenese. Il conteggio dei morti è sconosciuto. Il suddetto evento fu una delle tante micce tra bolognesi e modenesi che portarono infine alla Battaglia di Zappolino, dove 3000 persone persero la vita. Ostilità, questa, facente parte delle rivalità medievali tra guelfi e ghibellini.

la guerra del maiale
All’alba del 1859 l’isola di San Juan (situata in un arcipelago negli attuali Stati Uniti nord-orientali) era territorio conteso tra il Regno Unito e gli stessi Stati Uniti d’America. La disputa e i trattati per il contenzioso erano ancora in essere ma entrambe le parti si stavano muovendo nell’ombra per colonizzare l’isola. Una compagnia britannica costruì una fattoria di pecore mentre alcuni coloni americani si traferirono per iniziare una nuova vita. Il fattaccio accadde quando un maiale apparentemente solitario mangiò alcuni tuberi nel giardino di un colono americano, il quale senza pensarci due volte lo fucilò.
Si scoprì che il maiale apparteneva al contadino mandato dalla compagnia britannica per gestire la fattoria di pecore. L’americano offrì un risarcimento al contadino britannico che, profondamente offeso per il basso compenso offertogli, rifiutò. La scaramuccia si estese e le autorità britanniche minacciarono di imprigionare il contadino americano che quindi chiese l’intervento dell’esercito. Quest’ultimo non tardò ad arrivare e 66 fanti americani si mostrarono pronti ad impugnare le armi alla prima scintilla. Gli ufficiali britannici risposero con 3 navi da guerra.
I mesi passarono e gli eserciti continuarono a ingigantirsi da ambo le parti senza tuttavia sparare un solo colpo. Fu una guerra di insulti ma nessuno voleva fare la prima mossa per paura di infastidire i rispettivi governi centrali. Infatti una volta compresa la situazione creatasi Washington e Londra inviarono delle delegazioni per risolvere pacificamente il problema. Le trattative culminarono con la divisione dell’isola di San Juan tra USA e Regno Unito.

la guerra del calcio
Metaforicamente parlando una partita di calcio può anche essere definita guerra. El Salvador e Honduras, nel lontano 1969, travisarono il significato metaforico. Al termine di una partita di calcio le due nazioni iniziarono una guerra vera e propria, fatta di morti, aerei, carri armati e mitragliatrici.
Alla fine degli anni 60 le tensioni politiche e sociali tra i due paesi centroamericani erano al culmine. Honduras poteva vantare di un territorio vasto mentre El Salvador aveva ottenuto alcune corsie economiche preferenziali con gli Stati Uniti. Nonostante ciò le due nazioni firmarono un accordo bilaterale per permettere ai cittadini salvadoregni di ottenere asilo nel più grande territorio honduregno e di poter lavorare liberamente nel crescente e bisognoso settore agricolo. I contadini honduregni non presero per niente bene la nuova situazione e accusarono la popolazione immigrata da El Salvador di rubare il lavoro. Le tensioni crebbero sempre più fino a culminare con lo scontro tra tifoserie nella partita valevole per il campionato del mondo di Messico 70, terminata con la vittoria di El Salvador per 3 reti a 2.
Dopo lo scontro il governo di El Salvador decise di intervenire per salvaguardare gli immigrati salvadoregni dislocati in Messico e Honduras. Cosi scelse la via della guerra e con un duplice attacco colpì l’Honduras. L’esercito hounduregno riuscì nell’impresa di difendersi e dopo 6 lunghi giorni di bombardamenti da una parte e dall’altra la guerra terminò grazie all’intervento pacificatore dell’Organizzazione degli Stati Americani. Le vittime in totale furono circa 3.000 e migliaia di persone persero la propria casa. La pace tra i due paesi venne decretate in via definitiva solamente nel 1992.

la guerra strana del cane randagio
Anche conosciuto come Incidente di Petric, questa guerra super lampo vince il primo premio tra le guerre più strane. Contrappose la forze di Grecia e Bulgaria, due nazioni ancora in crisi tra loro per il possesso della Macedonia. Si narra che un soldato greco di stanziamento al confine con la Bulgaria perse il suo cane e cercandolo sorpassò accidentalmente la linea di separazione greco-bulgara. Il soldato ritrovò il cane oltre il confine ma venne assassinato dalle sentinelle bulgare. La Grecia dunque per ripicca invase militarmente la Bulgaria pretendendo scuse pubbliche e un adeguato risarcimento per la famiglia della vittima. Il governo bulgaro chiese aiuto alla Società delle Nazioni (ex-Nazioni Unite) per mettere fine all’inutile scontro, in cui già 42 uomini erano morti.
